di Bruno Biker
È un sabato diverso dal solito quello di oggi. Con la famiglia (questa volta hanno vinto loro) siamo venuti a Bruges, bellissima città belga appoggiata su canali che la fanno sembrare una piccola Venezia. Ma qual è la caratteristica di questa bella città, oltre alla birra eccezionale, che in questo sabato tre dicembre la lega alla mia amata città e sopratutto alla mia Dea? Il Bruges, squadra che milita nel campionato belga, ha gli stessi nostri colori: il nero e il blu e la frase che campeggia su molti vessilli “no sweat no glory” è molto simile al nostro motto “maglia sudata sempre” e in questo momento di sosta dalle lunghe passeggiate sorseggiando (l’ennesima) birra mi accorgo che mancano ancora 5 ore alla partita e il mio stato d’animo va via via modificandosi. E non per colpa dell’alcol o del tiepido sole che accompagna le lunghe scarpinate per visitare la città ma perché ancora non so come farò a vedere la partita. Qui i pub con tv sono rari come i milanesi a Milano, come faccio? Per fortuna la Wi-Fi mi consente di collegarmi ai vari siti che parlano di Atalanta e mi nutro del mio fabbisogno di Dea almeno fino alla prossima cioccolateria…
Ora manca poco alla partita e ci si avvia tutti insieme a cena e penso ai miei amici certamente già dentro lo stadio, mi immagino la loro felicità nel poter affermare in ogni caso “io c’ero!” Un po’ come quelli che molti anni fa arrivarono da queste parti a vedere uno storico Malines-Atalanta… In fondo Mechelen da qui dista solo 120 km. Io allora c’ero ma oggi è diverso. Alle 20.38 la mia tecnologia mi permette di vedere purtroppo a sprazzi la partita sul cellulare… Non sarò un ottimo compagno di cena ma le mie donne già sanno… La Juve è forte e dimostra tutta la sua forza schiacciandoci e trovando nel giro di pochi minuti i due gol che le permettono di controllare la gara senza difficoltà. I nostri ragazzi sembrano un po’ in difficoltà anche se nel finale del primo tempo si è vista una timida reazione. Inizia la ripresa ma la musica non cambia. La Juve dimostra tutta la sua forza e i nostri sogni di gloria piano piano si spengono affossandosi dopo il terzo gol della Juve. Nel frattempo la tecnologia mi ha mollato, un po’ come i nostri in campo, ricevo messaggi dai miei amici tifosi  juventini che festeggiano come se avessero battuto il Barcellona nella famosa finale di Champion che hanno perso, invece stanno battendo la piccola grande Dea. Questo mi rincuora perché vuol dire che avevamo paura di noi. Alla fine si è perso, nonostante il colpo di coda nel finale che rende meno amaro il risultato, resta l’amarezza per un successo che inseguiamo da anni e che quest’anno ci sembrava molto vicino ma la forza della Juve è indubbia. A noi non cambia nulla, siamo ancora lì in alto magari un po’ ridimensionati ma domenica prossima sarà un’altra partita contro una diretta concorrente per la salvezza che, non dimentichiamolo, resta sempre il nostro scudetto! Poi si vedrà…