di Anna Arsuffi
Dopo la trasferta a Genova e successivamente a Roma, non poteva mancare quella di Udine, infatti la mattina si parte, alle 8.15 in macchina pronti per una nuova partita ascoltando con la musica al massimo “Baila como el Papu”, la canzone che credo diventerà il tormentone dell’estate. Dopo circa due ore di viaggio, arriviamo a Udine e aspettiamo nel parcheggio (essendo arrivati con qualche decina di minuti in anticipo), dove incontriamo tantissimi altri atalantini che, come noi, sono andati fino a lì per vedere la nostra fantastica Dea scontrarsi con un’altra valorosa squadra. Entrati allo stadio, noto che la zona riservata agli atalantini è piena, ma non me ne stupisco perché nel parcheggio io e mia sorella abbiamo contato 19 pullman provenienti da Bergamo. L’arbitro fischia il calcio d’inizio, e solo dopo 20 minuti il mio papà mi fa notare che affianco a me si è seduto Hans Hateboer, al quale chiediamo una foto nell’intervallo! Il primo tempo si conclude con goal di Cristante, siamo in vantaggio e gli atalantini si fanno sentire, ma l’Udinese recupera subito durante il secondo tempo nel quale la squadra avversaria ha tantissime occasioni. Io soffro, ma per fortuna l’arbitro fischia la fine della partita e ci portiamo a casa un altro punto, sempre più importante per un sogno prima quasi irraggiungibile, ora sempre più vicino!