Bergamo – La tragica notizia è arrivata nella mattinata di mercoledì. Mister Salvatore Di Costanzo non c’è più, scomparso nel tragico incidente ferroviario avvenuto ieri in Puglia. La salma dell’agente di commercio bergamasco è stata infatti riconosciuta mercoledì mattina dalla moglie Cinzia e dal figlio Marco che martedì sera erano arrivati a Bari nella vana speranza di trovare vivo il 56enne che non dava più notizie di sé dalle 10.45 della mattina.  Anche le ultime, flebili, speranze sono venute meno alle 9 quando la moglie e il figlio hanno raggiunto il policlinico di Bari per il riconoscimento delle salme non identificate. “Quando ieri pomeriggio ho sentito la notizia del tragico incidente ferroviario in Puglia – racconta Gian Paolo D’Adda, presidente della Stezzanese e amico storico di Di Costanzo -, mi sono subito preoccupato di confrontarmi con una mia dipendente, il cui padre è comproprietario con me di un appezzamento di terra con ulivi che abbiamo vicino a Corato. Mi sono rivolto a Paola e le ho espresso i miei timori sul fatto che, magari, in quell’incidente, potessero essere coinvolte dei suoi parenti che abitano nelle zone lì vicine. Rassicurato dal fatto che lei non avesse ricevuto notizie o telefonate, ho abbandonato il discorso, mai pensando che Salvatore fosse coinvolto. Poi, ieri sera, sul gruppo WhatsApp che abbiamo come Vuemme Stezzanese ho ricevuto un messaggio di Ivan Pesenti, il vice di Salvatore, che diceva che il nostro caro amico era disperso proprio sul luogo della tragedia. A quel punto ho immediatamente chiamato Marco per capire e, purtroppo, lui mi ha confermato la notizia. Mi ha detto che stava per imbarcarsi con la mamma per Bari perché Salvatore non dava più notizie di sé dalla mattina e loro non sapevano più cosa pensare. L’unica certezza era che fosse su quel treno. Doveva andare ad Andria per lavoro: aveva preso un volo Ryanair di mattina e il treno poi per raggiungere una ditta di costumi che non ha mai raggiunto. Appena atterrato a Bari ha mandato un messaggio alla famiglia per rassicurarli sul fatto che fosse arrivato e ha scritto loro anche intorno alle 10. Poi il silenzio”. Di Costanzo ha mandato l’ultimo messaggio alle 10.45 poi il vuoto. Da quell’ora il suo telefono è sempre stato irraggiungibile. Ansia, angoscia e preoccupazione hanno cominciato a prendere il sopravvento, finché, nel tardo pomeriggio, la decisione di partire per la Puglia per capire l’accaduto. “Quando ho chiamato Marco ho cercato di rassicurarlo e gli ho detto di non perdere le speranze. Lui mi ha ascoltato e poi è scoppiato in un pianto disperato. Stamattina la drammatica notizia del riconoscimento di Salvatore tra le vittime non ancora identificate”. D’Adda, affranto dal dolore e ancora sconvolto dalla notizia, ora, può solo ricordare l’amico di sempre, l’uomo e il grande allenatore che era Di Costanzo: “Ha giocato insieme a noi per 20 anni nella Vuemme Amatori, ha allenato una vita alla Stezzanese, sia come mister della prima squadra che del settore giovanile. Lo vedevo tutte le settimane, ogni mercoledì sicuramente. Quando parlo di Salvatore, poi, non posso certo non rimarcare e sottolineare il grandissimo amore che lui aveva per i suoi figli Marco e Sara. Io sono un padre e i miei ragazzi li amo profondamente, ma un affetto così smisurato e vero quale quello che lui provava nei confronti dei due figli, giuro dei non averlo mai visto. Del resto è difficile non voler bene a Marco e Sara perché sono davvero due bravissimi ragazzi. E, credetemi, non è una frase fatta, ma è la pura verità. Sara la conosco meno, mentre con Marco ho davvero un rapporto speciale, perché ha l’età di mio figlio, sono cresciuti calcisticamente insieme, l’ho vissuto e lo vivo tutt’ora molto e posso dire in tutta sincerità che è davvero un ragazzo speciale. Salvatore era una bravissima persona, un amico speciale, un uomo stimato e ben voluto da tutti, oltre che un valido allenatore. Sono costernato, davvero, non ho parole per descrivere quel che provo in questo momento. Se n’è andato un vero amico”. Di Costanzo lascia nel dolore la moglie Cinzia e i figli Marco e Sara.
Monica Pagani