di Giacomo Mayer
Ecco la partita che disegna il prossimo futuro dell’Atalanta. Col Borussia Dortmund dentro o fuori per continuare il viaggio lungo l’Europa oppure concentrarsi sul campionato per conquistare, nella prossima stagione, il posto che ci riconferma a giocare nel vecchio Continente. Un passo indietro, un po’ di storia, seppur calcistica, di questi tempi non fa mai male, sono in molti ad aver la memoria corta. Tra il 6 e il 20 marzo 1991 l’Atalanta, allenata da Bruno Giorgi, si giocò i quarti di finale di Coppa Uefa in una sfida fratricida con l’Inter di Trapattoni. Finì male per noi: 0-0 a Bergamo e 2-0 a San Siro (Serena e Matthaus nel giro di tre minuti). Ebbene in quelle due partite i nerazzurri bergamaschi dovettero rinunciare a metà titolari (al Comunale non giocarono Stromberg, Bonacina, Evair, Nicolini, a San Siro Stromberg, Caniggia, Nicolini). Sono trascorsi quasi ventisette anni. Oggi i nerazzurri si presentano a Reggio Emilia al completo, Gasperini ha solo l’imbarazzo della scelta, giocano un altro calcio, seppur quello di Giorgi non era da buttar via, affrontano un’avversaria che vale, più o meno, l’Inter di quei tempi. Sempre considerando che il calcio di oggi è completamente diverso rispetto a quello di fine secolo scorso. Sia come sia il 3-2 di Dortmund lascia all’Atalanta intatte le possibilità di affacciarsi ai quarti di finale. E il profumo di un’altra spettacolare impresa si sta diffondendo lungo la pianura padana, dalle propaggini delle Orobie fin giù oltre il fiume Po, nella Reggio Emilia del triumviro Lepido. Insomma si sogna ad occhi aperti. Così anche al Mapei la migrazione sarà incessante e senza fine perché saranno più di quindicimila i bergamaschi pronti e disponibili ad alzare il muro nerazzurro per diventare il dodicesimo giocatore, è vero in campo ci vanno in undici ma il calore, l’entusiasmo, la spinta al trionfo del popolo bergamasco sarà sicuramente uno spettacolo nello spettacolo. Farà freddo, magari piove o nevica, ma delle condizioni meteorologiche nessuno se ne accorgerà. Sarà, invece, caldo torrido, una torcida. Ma come riuscirà l’Atalanta a qualificarsi? E’ una domanda che ci poniamo tutti, dal presidente Percassi fino a tutti noi. Si può giocare all’attacco con l’aggressione alta dei difensori, i contrasti vincenti, i movimenti di Cristante e le giocate di Gomez e, in modo particolare, di Ilicic poiché il Borussia è debole in difesa e il gol lo subisce. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: i gialloneri dal centrocampo in su sono pressochè difficili da affrontare, per la loro velocità, il palleggio basso e stretto, le giocate illuminanti di gente come Schurrle, Gotze, Pulisic e Reus e la velocità d’esecuzione di Batshuayi. E in questa fase della Bundesliga il Borussia Dortmund è salito al secondo posto in classifica, diciannove punti dietro il Bayern, ma davanti a Eintracht, Leverkusen e Lipsia. Una sfida per l’Atalanta che può sembrare al limite dell’impossibile, eppure basterebbe un solo gol in più (sono vietati risultati tipo 3-2 – si andrebbe ai supplementari – 4-3 e così via). Gasperini schiererà la stessa formazione di Dortumund perché se dovesse optare per Petagna rimarebbe fuori uno tra Cristante, Ilicic e Gomez. Impossibile. Nel Borussia manca lo squalificato Weigl, regista del gialloneri, che dovrebbe essere sostituito da Mahmoud Dahoud, siriano naturalizzato tedesco, classe 96, a meno che il tecnico svizzero dei gialloneri Peter Stoger schieri il tridente super Schurrle, Reus, Pulisic con Gotze a centrocampo, alle spalle di Batshuayi.
PROBABILI FORMAZIONI
ATALANTA (3-4-1-2): Berisha, Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Spinazzola; Cristante, Gomez, Ilicic. All. Gasperini.
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Burski; Piszczek, Papastathopoulos, Toprak, Toljan; Castro, Dahoud; Pulisic, Gotze, Schurlle; Batshuayi. All. Stogler.
ARBITRO: Jesus Gil Manzano (Spagna)