Si chiude con una sconfitta, sicuramente inattesa, l’anno mirabile dell’Atalanta. Il 2-1 a favore del Cagliari è il risultato finale di una partita strana ma soprattutto infilatasi da subito in vicolo cieco. Il motivo è abbastanza semplice: il Cagliari si è guadagnato il vantaggio nel giro di venti minuti abbondanti, prima Pavoletti ha potuto realizzare il suo bel gol di testa saltando indisturbato con mezza difesa che stava a guardarlo, poi un errore della coppia Gollini-Spinazzola ha permesso all’ex Padoin, in contropiede, di segnare il 2-0.
E dopo i due gol è cominciata un’altra partita con l’Atalanta che attaccava e cercava di perforare il bunker senza riuscire ad aggirare con il gioco degli esterni e di conseguenza Gomez, Ilicic ma anche Freuler e Petagna tentavano di aprirsi la via del gol ma il muro reggeva. E anche a centrocampo il Cagliari, guidato da Cigarini, bloccava le iniziative nerazzurre. Insomma gioco sporco, inconcludente e senza lucidità. Del resto non è agevole rimontare due gol quando si attacca come in una corrida.
Eppure, al termine del match, i numeri sono impressionati per i nerazzurri: una decina di occasioni da gol, diciannove tiri in porta e solo tre da parte avversa. Questo significa che l’Atalanta ha giocato per oltre un’ora dalla parte di Rafael riuscendo a batterlo con Gomez, in pratica a tempo scaduto. Può succedere anche nelle migliori famiglie. Comunque la generosità, la voglia e l’impegno non sono mancati ma non sempre bastano, nel gioco del calcio poi, al di là di vizi e virtù, ciò che conta è il gol. Il resto è filosofia calcistica alla stato puro compresi tattica e tecnica. E l’analisi del confronto tra Atalanta e Cagliari sta tutto qui: loro hanno segnato due gol all’inizio e i nostri beniamini hanno risposto col Papu al terzo minuto di recupero. Nel bel mezzo la sagra dei gol sbagliati o evitati dall’ottimo Rafael. Li raccontiamo perché il lettore si renda conto di questa messe di bendidio calcistico sprecata. Nel primo tempo un tiraccio di Frueler dopo un’incursione in mezzo a tre cagliaritani, un colpo di testa di Ilicic su cross di Gomez, uno slalom del Papu con tiro finito fuori d’un soffio, infine un tira tu che tiro io tra Ilicic e Gomez nel finale del primo tempo. Nella ripresa con l’ingresso di Cornelius prima e poi di Cristante le occasioni da gol sono aumentate a dismisura. Subito la traversa di Mancini, che ha esordito dal primo minuto al posto di Caldara, poi un tiro di Ilicic solo soletto dopo aver saltato Ceppitelli, continuiamo ancora con Ilicic ma è bravo Rafael a parare, c’è anche l’inserimento di De Roon da destra che appoggia in mezzo al Papu ma al capitano sfugge l’attimo decisivo, quindi un gran tiro di Ilicic e subito dopo quello di Cornelius e, infine, il gol del Papu. Tutto questo non è bastato per ottenere un risultato positivo. Sconfitta ma l’Atalanta c’è. E adesso il confronto di Coppa Italia martedì a Napoli e il giorno della Befana a Roma per la prima del girone di ritorno.
Giacomo Mayer