Bergamo – Atalanta, un’altra avventura. Campionato numero 56 in serie A, sesto consecutivo. E si apre con una “rivoluzione” tattica del nuovo allenatore Giampiero Gasperini. In casa nerazzurra una mutazione epocale, si potrebbe dire, perché è andato il soffitta il 4-4-2 e nel ripostiglio è stato collocato il 4-3-3. Adesso sotto col 3-4-3 e anche col 3-5-2. Freddi numeri che ai più non significano niente anche perché, come sostengono i tifosi al bar, sono i giocatori che vanno in campo e modificano, nel bene e nel male, l’andamento della partita. Eppure per questo new style gasperiniano c’è una certa curiosità. Quindi Atalanta-Lazio è già una prova densa di significati.
Nel manifesto di luglio il tecnico torinese ha promesso che sarà un’Atalanta d’attacco e che si confronterà a viso aperto con tutte le altre diciannove avversarie, si chiamino Juventus o Crotone. Dunque, se è praticamente impossibile che l’Atalanta possa vincere tutte le partite, almeno si dovrebbe vedere il bel gioco. Promesse non da poco, del resto i nerazzurri, dal ritorno nella massima serie ad oggi, hanno sempre ottenuto risultati decisivi, vale a dire la permanenza in A, mentre non sempre in campo si è visto un gioco di qualità. E qui comincia il dibattito: conta di più guadagnare punti che fanno classifica oppure correre qualche rischio azzardato e offrire al pubblico spettacolo  calcistico? Risposta non c’è. Intanto in questi giorni di vigilia tutti i media della penisola si sono sbizzarriti in pronostici, griglie, cifre, corsi e ricorsi storici  analizzando il futuro delle venti squadre che compongono la serie A. In generale l’Atalanta è collocata fra le squadre di media classifica, dal decimo al sedicesimo posto. Un ampio spettro che permette un futuro tranquillo. E anche lo stesso Gasperini ha dichiarato che per questa stagione l’obiettivo numero uno è la salvezza senza patemi d’animo, per i sogni di gloria bisogna aspettare ancora qualche stagione. Comunque i diecimila e più tifosi che si sono abbonati, quelli saltuari che staccheranno il biglietto di partita in partita, quelli davanti alla tv e tutto il popolo nerazzurro firmerebbero subito per l’ottava permanenza tra il calcio kolossal sempre più in mano a finanziatori stranieri (cinesi e americani in primis).
Si comincia a mercato aperto, ma ormai è una consuetudine, e quindi le formazioni che scenderanno in campo sono precarie e posticce. E può succedere anche in casa nerazzurra perché, nonostante varie smentite societarie, Sportiello e, soprattutto, Gomez ballano sul filo del rasoio. Per adesso possiamo accontentarci di Franck Kessie, che compirà vent’anni il prossimo 19 dicembre, centrocampista di grande futuro che Gasperini ha subito promosso titolare affidandogli le nuove sorti del centrocampo. Forza e potenza. E poi aspettiamo Bryan Cabezas, ecuadoregno di 19 anni in attesa, a quanto pare, di Federico Ricci. Senza dimenticare Andrea Conti, Mattia Caldara e Andrea Petagna. Giovani di belle speranze. E Gasperini  ha dichiarato, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Aspettatevi sorprese dai  ’99”.  Un bel manifesto programmatico.
Giacomo Mayer