Berisha 6,5: attento su Perisic alla prima vera occasione ospite, si ripete su Eder.

Toloi 6,5: spreca su Rafinha l’ingenua trattenuta  da giallo che gli costerà Benevento. Però si applica, è attento e sta lontano da sbavature pericolose.

Caldara 6,5: mancava dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia allo Juventus Stadium a fine febbraio, in campionato addirittura dal 18 con la Fiorentina. Autorevolezza okappa e Icardi tenuto a bada anche con le brusche (vedi ammonizione scollinata l’ora di gioco).

Masiello 6,5: il trequartista ospite virato presto ad ala combina qualcosa solo girandogli al largo, lui prova a ferire anche davanti.

Hateboer 6,5: conferma fisicità e tenuta atletica fuori dal comune, ma quando calcia la palla rischia di andare fuori provincia. Che martello, però.

de Roon 7: una diga che si concede borseggi, smistamenti e avanzate. L’anima della squadra nel suo momento meno fortunato, anche sul piano della condizione.

Freuler 6: insiste per vie centrali trovando i pugni di Handanovic, poi esce un po’ troppo spesso dalla partita.

Gosens 6: sul lampo del primo tempo, abbattutosi addosso al distratto Cancelo che non lo impegna certo allo spasimo, l’imprecisione è solo del ’98 là davanti (35′ st Castagne sv).

Cristante 6,5: il passaggio di ritorno al Papu al 5′ è la spia delle sue enormi qualità, anche se poi non martella come gli altri perché s’imbatte, talora sbattendoci, nella diga Gagliardini-Borja (41′ st Mancini sv).

Gomez 6: crea ma non concretizza, in mezzo a molte pause, palesando il difettuccio di stagione. Ovvero la bacchetta magica gli rimane in tasca.

Barrow 6,5: due chance più mezza e per il Gasp basta così, dentro l’ariete. Al dunque si petagnizza, pur non ragionando nemmeno troppo sul modo di concludere, ma ci piace pensare che dietro al cambio sussistano mere ragioni tattiche (1′ st Cornelius 5,5: anche un chiodo può essere volenteroso).

All. Gasperini 6,5: primo tempo bellissimo ma sprecone, secondo col fiato corto a dispetto di un avvio a immagine e somiglianza dello start. Ma tra infortuni (Ilicic) e squalifiche (Petagna) la coperta è corta.

Simone Fornoni