di Matteo Bonfanti
Tra Bergamo e Brescia c’è quest’annosa questione calcistica: noi che ci sentiamo da sempre più forti, loro che la pensano in modo opposto, ossia che il paradiso del dio pallone cominci a Palazzolo. Detto che basterebbe vedere dove sta l’Atalanta, sesta e meravigliosa in Serie A, con un sacco di soldi e di giovani d’oro, per ammutolire i cugini biancazzurri, quattordicesimi tra i cadetti con tre vecchiacci a farla da padroni (Caracciolo, Pinzi e Mauri), tristissimi e lontani anni luce dai fasti di quando tra le Rondinelle giocavano Andrea Pirlo o Roberto Baggio, vediamo invece nel mondo dei dilettanti.
Quattro i gironi misti partendo ovviamente dall’olimpo del nostro piacevole universo, l’Eccellenza. Il raggruppamento è il C e ad ora la lotta per la promozione in D pare senza storia nonostante il blasone delle compagini orobiche, quattro, tutte dai nomi altisonanti: Calcio Romanese, Brusaporto, Ghisalbese e Sarnico. In vetta il Rezzato, a 39 punti, reduce da un poker a Montichiari, una macchina da guerra che da cinque giorni si è regalata un calciatore che chi scrive ha amato moltissimo, Ciccio Ruopolo, magico sia con la maglia dell’AlbinoLeffe (42 gol in quattro stagioni), che con quella dell’Atalanta, riportata in A a suon di assist. A tirare un ottimo gruppo due ragazzi che tanto abbiamo ammirato, Zagari, ex Caravaggio, e Lleshaj, l’ex capitano della Grumellese, uno che dove lo metti fa la differenza, in difesa gioca in fascia, a centrocampo in ogni ruolo, e fa anche il prezioso attaccante aggiunto in caso di 4-3-3. Un punto dietro, a quota 38, l’Orceana, che ha in Amedeo Tacchinardi, una vita nella Pergolettese, e in bomber Ferrari, gli uomini chiave. Anche qui la rosa è ottima, e sbaglia poco o nulla, diversamente dalle due corazzate bergamasche del raggruppamento, Calcio Romanese e Brusaporto, rispettivamente al terzo e al quarto posto, con sette e dieci punti di ritardo dalla prima. Bella, ma incompiuta la compagine del bravissimo mister Mignani, capace di conquistare la Coppa Italia regionale di categoria, ma pure di farsi imporre un misero 0-0 interno dalla Bedizzolese. Guariniello il top player di una formazione che schiera in mediana un fenomeno del calibro di Bulla. C’è tutto per sognare, a patto che si evitino certi inspiegabili cali, gli stessi che si vivono a Brusaporto, il paese dell’altra nostra big. Gialloblù altalenanti e al di sotto delle aspettative iniziali nonostante un immenso capitano (Fogaroli), un attaccante di due categorie superiori (Torri) e un mister che sa il fatto suo (Cefis). Meglio Brescia che Bergamo, sia per quanto riguarda l’alta classifica che in fondo, dove ci sono un Sarnico in crisi nera (disfatta domenica in casa del Calvina) e una Ghisalbese perennemente col freno tirato (ko interno contro la modesta Castellana).
Se tra i professionisti sorridiamo e in Eccellenza abbiamo di che rammaricarci, la nostra provincia stravince il confronto con gli odiati cugini negli altri tre gruppi misti. In Promozione C siamo davanti noi con la sorprendente e bellissima Stezzanese che sta prendendo il largo e che domenica si è pappata proprio l’unica compagine bresciana presente nel raggruppamento, il Palazzolo di Cagliani, mister orobico, che ha tanti compaesani in formazione (Cambianica, Regazzoni, Biava, Gueye, Tagliaferri, Magitteri e Vicari, il bomber ex AlbinoGandino, uno fortissimo, originario di Borgo Santa Caterina).  3-0 senza storia per i rossoblù che hanno individualità da urlo, su tutti Malanchini che però domenica era assente, e parecchi giocatori al top. Parliamo di Zanga che fa golassi e meraviglie, di Zana, Amigoni, Berera, Castelli, Daleffe e Maffioletti, le certezze di Parati, un tecnico da applausi che ha trasformato una formazione normale nella più forte di tutte, la favoritissima al salto in Eccellenza.
In Prima F il campionato è finito da un pezzo e l’abbiamo vinto noi. A Brescia credevano molto nell’ambizioso Montorfano Rovato, la stagione ha invece raccontato che c’è solo uno stratosferico Villongo, ora a più quindici sulla seconda, e destinato a regalarsi una serie di impressionanti record (le gare vinte, i gol fatti, i pochissimi subiti).  Domenica il successo con la Capriolese, firmato da super Bonalumi, classe, tecnica, grinta, attualmente il meglio che c’è in giro, e dal prezioso Marchetti. Tantissime le frecce nell’arco di mister Garbelli: un certo Quarantini, che non ha bisogno di presentazioni, quindi Maffi, Belotti, Farinetti, Gallinelli, Baggi, Filippoli, Nichesola.
Chiudiamo la provocazione del giorno con la Virtus Lovere, squadra che qui in redazione tifiamo da inizio anno per via dell’immenso cuore indomito che ha l’undici che scende in campo. Anche qui, Seconda D, vinciamo noter de Berghem, stavolta 3-2. Loveresi in vetta grazie a Persello-gol, Erbusco dietro e in crisetta, terza la Real Calcinatese, quarto il Paratico, quinto il Foresto Sparso.
Non ce ne vogliano i colleghi bresciani, alcuni sono pure amici, ma Bergamo è un sacco meglio. E se Calcio Romanese e Brusaporto iniziassero a volare, il capolavoro  sarebbe davvero completato. Noi, ovviamente, ci crediamo.