Sono sempre stato affascinato dal mondo del giornalismo sportivo. Fin da quando ero un adolescente aspettavo l’arrivo di Tuttosport per sapere che voto aveva preso quello o quell’altro e speravo di trovare degli articoli interessanti, con curiosità sui calciatori più forti e famosi o magari le formazioni per il mio fantacalcio. Diventando più grande ho scoperto Bergamo&Sport, un po’ per passione, un po’ per necessità in quanto essendo un giocatore dilettante (o almeno provando a esserlo) lo consultavo come fosse un libro sacro, cercando quanto mi aveva dato quel cornuto del giornalista o cosa avevano scritto sulla mia prestazione, spulciavo i risultati degli avversari per capire chi poteva vincere il campionato o per guardare i voti che avevano preso i miei amici che giocavano nelle altre squadre dei vari campionati dilettantistici bergamaschi. Mai avrei pensato che mi sarei ritrovato dall’altra parte, ad essere io il giornalista cornuto che doveva giudicare gli altri cercando di essere il più imparziale possibile anche con i  miei amici. Tutto questo è diventato realtà grazie alla mia università che mi ha imposto di fare un tirocinio per i crediti formativi e a quella assurda persona che è il direttore di Bergamo&Sport Matteo Bonfanti. Quando pensavo ai direttori dei giornali sportivi me li immaginavo severi e cupi, pronti a tagliar teste e a creare processi contro qualunque giocatore solo per cercare lo scoop. Per mia grande sorpresa, a meno di aver trovato l’unica eccezione posso dire di essermi sbagliato: Matteo è una persona simpaticissima e che fa di tutto per metterti a tuo agio, con la gentilezza e l’allegria che soltanto una persona che fa il lavoro che ha sempre sognato di fare possiede. La sua passione la si può leggere in ogni pezzo che scrive ed in ogni parola che esce da quella incolta barba rossa alla Moscardelli. Mi dispiacerà non rivedere (spero soltanto a breve termine) tutte le persone della redazione: come Marco Neri, silenzioso ma con un umorismo tagliente e con una competenza calcistica di Boskoviana memoria; Carmelo Mangini, il gran maestro di tutti gli sport a parte il calcio, se vi serve sapere qualcosa sulla pallavolo o sul ciclismo chiedete pure a lui, vera e propria enciclopedia dello sport bergamasco; Betty Guerreri e Monica Pagani, le due figure femminili della redazione, che hanno sopportato tutti i miei errori con la pazienza che soltanto le vere donne hanno. Volevo cogliere l’occasione che mi han dato scrivendo questo pezzo per ringraziare tutta la famiglia (perché è di questo che si tratta) Bergamo&Sport perché oltre ad essere un tirocinio utile ai fini dell’università, l’han resa una vera e propria esperienza di vita facendomi appassionare più di quanto già non fossi al calcio bergamasco e a tutte le vicende che nel loro piccolo ricordano quelle dei grandi palcoscenici. Perché in tutte le grandi storie ci deve essere un inizio e se questo piccolo periodo sarà l’inizio della mia carriera da giornalista posso dire di aver imparato tutto dai migliori.

Il vostro stagista,

Fabio Deblasio