Brasile-Cile 4-3 dopo i rigori (1-1 al 120′)
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar 7; Dani Alves 5.5, Thiago Silva 6, David Luiz 6, Marcelo 5, Fernandinho 6 (28’st Ramires 6), Luiz Gustavo 6; Hulk 7, Oscar 5.5 (2’sts Willian sv), Neymar 7; Fred 5 (19’st Jo 5). A disposizione: Maxwell, Paulinho, Hernanes, Henrique, Victor, Maicon, Bernard, Dante, Jefferson. Ct: Felipe Scolari.
Cile (3-4-1-2): Bravo 6.5; Silva 5.5, Medel 6.5 (3’sts Rojas sv), Jara 6; Isla 6, Aranguiz 7, Diaz 6, Mena 6; Vidal 6 (42’st Pinilla 6); Sanchez 7, Vargas 6 (12’st Gutierrez 6). A disposizione: Orellana, Albornoz, Carmona, Paredes, Herrera, Fuenzalida, Beausejour, Valdivia, Toselli. Ct: Jorge Sampaoli
Arbitro: Howard Webb (Ing)
Assistenti: Mike Mullarkey, Darren Cann
Reti: 18’pt David Luiz (B), 32’pt Sanchez (C)
Sequenza rigori: David Luiz (B) gol, Pinilla (C) parato, Willian (B) fuori, Sanchez (C) parato, Marcelo (B) gol, Aranguiz (C) gol, Hulk (B) parato, Diaz (C) gol, Neymar (B) gol, Jara (C) palo
Note: ammoniti Mena (C), Silva (C), Hulk (B), Luiz Gustavo (B), Pinilla (C), Dani Alves (B)
Migliore in campo: Julio Cesar (B)
Stadio: Mineirao di Belo Horizonte

Battaglia epica a Belo Horizonte. Vince il Brasile ai rigori ma il Cile esce a testa altissima da questi Mondiali. Scolari si salva grazie ai legni (al 120′ Pinilla, all’ultimo rigore Jara) e guarda avanti con rinnovata fiducia.
Meglio la Seleçao nel primo tempo. Scolari in cuor suo sa di disporre di un fenomeno (Neymar) e di tanti gregari che molto poco hanno a che fare con il calcio scuola verdeoro. E così è proprio il talento del Barça a prendersi sulle spalle la squadra. Funambolico e intelligente, si sposta spesso sulla zona di Silva – il difensore che lo soffre di più – ma manca in concretezza. Brasile che fa valere anche il proprio fisico sui calci piazzati. Ed è proprio da un corner che nasce il vantaggio brasiliano: angolo di Neymar, sponda di Silva e tocco vincente di David Luiz (con la collaborazione di Jara) sottoporta. Sembra mettersi in discesa per i ragazzi di Scolari. Il Cile non traballa troppo ma non sembra neppure in grado d’impensierire Silva e compagni. Colpo di scena alla mezzora: rimessa di Marcelo per Hulk che la tocca indietro piano piano, quella volpe di Vargas s’inserisce e la mette in mezzo per Sanchez che con un colpo da biliardo infila Julio Cesar. E’ un fulmine a ciel sereno che il Brasile non sembra patire troppo. E infatti i verdeoro ricominciano a macinare gioco: Neymar sfiora di testa il 2-1 (36′), Fred mette di poco alto sopra la traversa (39′), Dani Alves impegna Bravo dalla distanza (42′). Ma la Roja non fa da sparring partner: come faine, i cileni addentano ogni errore della retroguardia brasiliana e per poco Aranguiz nel recupero non piazza il colpo gobbo.
Altro copione nella ripresa: il Brasile appare da subito più stanco, il Cile controlla senza troppi affanni. Sampaoli infoltisce la mediana (Gutierrez per Vargas). E’ sempre Neymar ad accendere la luce ma Bravo neutralizza in due tempi il colpo di testa dell’attaccante ex Internacional. Ci vuole il miglior Julio Cesar, invece, per salvare sulla botta a colpo sicuro del sempre presente Aranguiz. L’Ultimo botto è di Hulk, che si libera di Silva ed esplode una cannonata ben parata dall’ottimo Bravo. Ma il Brasile appare in debito d’ossigeno e così Sampaoli si fa più intraprendente: sente l’odore del sangue e torna alle due punte (dentro Pinilla per un Vidal chiaramente non al meglio). Arrembante finale cileno, ma senza grossi sussulti arriva l’extratime.
Nuovo ribaltone nei supplementari: il Brasile trova residue energie e mette all’angolo il Cile che non sembra più in grado di ripartire. Tanta pressione ma zero tiri pericolosi. E all’ultimo minuto c’è la clamorosa traversa di Pinilla a Julio Cesar spacciato. (MN)