di Alessandro Sesani
Bergamo – Simpatia brillante e travolgente, resa ancor più luminosa dall’inconfondibile allegria caratteristica del suo paese d’origine: il Brasile. Questa è una breve descrizione che calza a pennello a Patricia Baronchelli, modella e ballerina paranaense nata nel 1988, adottata dalla nostra provincia, dalla Val Seriana in particolare, zona d’origine del marito Giuseppe e nota con il nome d’arte di Patty Power.
Patricia, parlaci del tuo percorso nel mondo della moda.
“Mi occupo di servizi fotografici e sfilate da circa nove anni. Lavoro anche nell’ambito dell’animazione, brasiliana e non, in qualità di ballerina. Ho anche posato per diversi cataloghi e sono apparsa in alcuni video musicali”.
Che cosa fai nella vita?
“La modella, l’animatrice e la mamma. Ho un bimbo di venti mesi che si chiama Joel”.
Hai sogni o particolari desideri che vorresti vedere realizzati?
“Mi piacerebbe molto tornare in Brasile, ho famiglia là e vorrei tanto poterla incontrare”.
Sei sportiva o segui lo sport?
“Beh dipende, se il ballo è considerato uno sport lo sono. La samba è piuttosto impegnativa, diciamo che è importante essere in forma. Seguo poco lo sport, ma posso dire che sto aspettando con ansia i Mondiali..”.
E da che parte ti schiererai?
“Sicuramente da quella del Brasile, sono molto legata alle mie origini e sono fiera di essere brasiliana, con tutti i lati positivi e negativi che comporta”.
Quali sono i tuoi sportivi preferiti?
“Per quanto riguarda il talento ammiro molto Federica Pellegrini. Per quanto riguarda il calcio direi Kakà che a mio avviso rappresenta un esempio sia per quanto mostra in campo che per l’esempio che dà con il suo stile di vita. Dal punto di vista estetico invece mi piacciono Cristiano Ronaldo e Neymar”.
Passiamo alla sfera personale, sei sposata, fidanzata o single?
“Sono sposata da quasi tre anni con Giuseppe. Mio marito è bergamasco, della Val Seriana per la precisione”.
Parlaci del tuo uomo ideale, quali sono le caratteristiche di Giuseppe che ti hanno conquistata?
“Non bado prettamente all’estetica, con ciò non sto dicendo che mio marito sia brutto, dico solo che la bellezza secondo me nella vita conta meno di altre caratteristiche. Mio marito è stato capace di andare oltre, ha saputo accettare i miei problemi ed i miei difetti, aiutandomi ad andare oltre. E’ stato per me di grande aiuto anche nella ricerca della mia famiglia in Brasile”.
Parlaci di questa ricerca, cosa ti ha spinto ad intraprenderla e come si è sviluppata?
“Sono molto legata alla mia famiglia adottiva, ai miei genitori e a mia sorella, che è anche lei di origine brasiliana ed è stata adottata. Ho sempre voluto conoscere i miei genitori biologici e nel corso degli anni alcuni episodi di razzismo mi hanno spinta a sentirmi più brasiliana. Per legge al compimento dei 25 anni si possono ottenere determinate informazioni sulla famiglia biologica. Una volta ottenute mi sono mossa con i social network, contattando persone di Curitiba, la mia città d’origine, e trovando una grande disponibilità. I mass media brasiliani mi hanno aiutata a mettermi in contatto con dei cugini tramite i quali ho scoperto di avere tre sorelle. Il lato triste della vicenda è che ho scoperto di non poter conoscere la mia madre biologica perché purtroppo è venuta a mancare, ma mi ha lasciato tre sorelle con le quali ora sono in contatto, non potevo chiedere di più”.