Nel mirino, c’è il titolo di “Regina dei dilettanti”. Reduce da uno sbalorditivo ottavo posto, nell’anno del ritorno in Serie D, il Caravaggio non sembra più accontentarsi di salvarsi, ma punta dritto alle sfere più nobili, dall’alto di una campagna di rafforzamento di tutto rispetto. In rapida successione, sono arrivati due elementi di sicuro valore quali Davide Rampinini, attaccante classe ’89, e Roberto Sandrini, ex capitano del Castiglione e dunque proveniente, addirittura, dal professionismo. Alla coppia già citata, si aggiungono elementi di belle speranze che infoltiranno il parco-giovani, come Cereda e Cambianica, reduci da un’ottima stagione in Eccellenza, rispettivamente alla Rivoltana e al Valcalepio, oltre a Devin Urmi, in uscita dal vivaio della Cremonese, e Fabio Dell’Orto, grande protagonista nella formazione Berretti dell’AlbinoLeffe. Il tutto, senza smantellare l’ossatura dell’anno precedente, già capace di vincere, e convincere, a dispetto del ruolo di matricola e della portata del salto in una categoria ricca di incognite quale la Serie D. Dell’indiavolata estate biancorossa, ne abbiamo parlato con il direttore sportivo Adriano Ravelli, che non fa mistero di coltivare qualcosa di più di una semplice salvezza: “Lo scorso anno, siamo partiti per salvarci, e siamo arrivati ottavi. Così anche quest’anno proveremo a salvarci il più presto possibile, anche se dentro di me confido in qualcosa di più. Il salto di categoria è stato assimilato, squadra e tecnico sono stati confermati, e l’entusiasmo non ci fa proprio difetto. Riteniamo di aver innestato le giuste pedine, in uno scacchiere che non necessitava certo di rivoluzioni, ma giusto di qualche accorgimento. Gente come Sandrini e Rampinini non si discute. Il primo, che è un mediano tuttofare, lo conosciamo bene, poichè mister Crotti ha già avuto modo di allenarlo, nell’anno della vittoria del Castiglione in Serie D, mentre il secondo, di fatto una certezza per la categoria, è ormai un giocatore completo e maturo. Il ragazzo, in passato, ha sofferto dei “colpi di testa” tipici della gioventù, ma ora siamo pronti a scommettere sulla totale affidabilità di un ragazzo che, da qualche tempo, è diventato anche papà. Accanto a loro due, sono arrivati alcuni giovani, come Cereda e Dell’Orto, mentre lo zoccolo duro, formato dai vari Fornoni, Sonzogni, Girometta e Valenti, è stato confermato in blocco”. Spazio, dunque, alle aspettative, nutrite in una stagione che si preannuncia ricca di sorprese: “Il Caravaggio non fa certamente la guerra a nessuno, ma è chiaro che il platonico titolo di prima, tra le bergamasche, possa farci gola. Abbiamo tutte le carte in regola per provare a migliorarci e, soprattutto, possiamo vantare un assetto dirigenziale solido e duraturo. Non tutti possono permettersi un presidente come Luigi Mombrini, da 40 anni a Caravaggio, e il massiccio entusiasmo, che si respira dalle nostre parti, ne è la logica conseguenza. Il girone B, riguardante l’area brianzola, rappresenta la nostra dimensione ideale, per un campionato di Serie D, ma ancora non è dato sapere dove verremo inseriti. Di certo, c’è che partiremo per un campionato sopra la media”.

Nikolas Semperboni