Quattro ottimi acquisti, un nuovo presidente che sa caricare l’ambiente grazie alla sua straordinaria passione, un mister che è una sicurezza e, in avanti, una stella di prima grandezza. Il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, la stagione del Città di Dalmine ha tutti gli ingredienti per diventare esaltante. Il cambio al vertice, ora ufficioso, e che diventerà ufficiale solo dopo l’assemblea societaria, ha portato sullo scranno più alto Filippo Ghisetti (nella foto), un’istituzione per chi fa calcio a Dalmine e d’intorni. E, proprio al nuovo presidente, si devono le cinque operazioni in entrata di questi giorni, cinque colpacci che portano la squadra di mister Defendi a potersela giocare contro chiunque.
Si parte, ovviamente, dal bomber, un nome conosciutissimo in Brianza, tra gli attaccanti più prolifici dell’intero movimento lombardo. Si tratta di Andrea Magnone, classe 1981, un passato tra Serie D, Eccellenza e Promozione e nella scorsa stagione tra i protagonisti della fortunata scalata della Dominante di Monza. A spiegare il passaggio in rosso azzurro è lo stesso centravanti, simbolo della stellare Pro Lissone di qualche anno fa. “Mi sono di recente trasferito a vivere al confine tra Bergamo e Brescia  (prima Andrea viveva in Brianza, ndr) e siccome ho ancora molta voglia di giocare a calcio ho cercato dei contatti con squadre della zona. Tramite il mio mister dello scorso anno, Silvano Valent, a cui auguro il più grosso in bocca al lupo per la prossima stagione in Promozione (meritatamente conquistata sul campo), mi sono messo in contatto con due allenatori, prima con Ottolenghi e poi con  Defendi. Da lì alla firma ufficiale il passo è stato breve e sono molto motivato per questa nuova esperienza”.
Andrea Magnone è subito entrato in sintonia con l’ambiente dalminese. A riprova ci sono le sue prime impressioni. “Subito mi ha dato l’idea di essere un ottimo club. Già a partire dalla prima telefonata con mister Defendi per poi passare alla cordialità e alla schiettezza del nuovo presidente Ghisetti durante il nostro primo incontro.  Sono riusciti a farmi percepire le loro motivazioni, il loro entusiasmo e la loro convinzione nei progetti molto seri della società. Tutto questo è stato fondamentale ai fini della mia decisione”.
Magnone chiude la sua breve intervista dando subito un consiglio alla sua nuova squadra: “Sarà fondamentale iniziare bene, perché ogni anno gli equilibri sono sottili e partire col piede giusto vuol dire mettere fieno in cascina e tranquillità per quando arriveranno i momenti duri.  Da parte mia, garantisco il massimo dell’impegno e della disponibilità nei confronti di allenatori e compagni e cercherò di integrarmi nel gruppo nel minor tempo possibile. Spero inoltre di poter mettere a disposizione la mia esperienza, soprattutto ai giovani, tra cui il gioiellino classe 1994 Provenzi, di cui ho sentito parlare molto bene”.
Come detto, Magnone è solo la ciliegina su un Città di Dalmine che, in questa stagione, sembra davvero una deliziosa torta per i suoi tifosi. Il club dalminese si è infatti assicurato anche le prestazioni dei gemelli Marroni, trent’anni: Davide, difensore, nella scorsa stagione ha giocato con la maglia del CurnoCaluschese, e Francesco, centrocampista che nel 2012/2013 era a Brignano.
Non finisce qui: il presidente Ghisetti ha portato a Dalmine altri due giocatori in grado di rinforzare con la loro esperienza il pacchetto arretrato: parliamo di due volti noti del nostro calcio: Matteo Rota Sperti, classe 1988, anche lui ex CurnoCaluschese e Abramo Chiappa, 32 anni, dal La Torre.
Spese folli? Tutt’altro, come ci racconta lo stesso presidente. “Di sponsor ne abbiamo pochini, quindi ai ragazzi abbiamo assicurato un rimborso minimo. Loro hanno accettato perché in questi anni ci siamo sempre comportati bene. Mi spiego: ogni euro che abbiamo promesso ai nostri giocatori, gliel’ho abbiamo dato, fino alla fine, senza cambiare le carte in tavola durante la stagione. I calciatori tra di loro si parlano e sanno che il Città di Dalmine è un club serio, che non dice bugie. Quest’anno, con i nostri atleti in rosa, abbiamo deciso di fare un discorso economico che si legasse ai risultati: qualcosa per ogni gol, per i punti fatti, per la posizione finale in classifica”.
Ghisetti è da sempre un manager del nostro calcio. A lui chiediamo come si fa, in tempi di crisi, a portare avanti un club che in Prima categoria ha, comunque, parecchie spese. “Noi finanziamo più della metà della nostra stagione con la festa che organizziamo a Dalmine dal 9 al 25 agosto. Tutti i lettori di Bergamo & Sport sono invitati. Si mangia bene, si respira un bel clima e la gente arriva da noi anche dai paesi vicini. In quei giorni presentiamo la prima squadra e abbiamo anche ospiti di rilievo, come l’arbitro Mazzoleni che io conosco bene per aver fatto il direttore di gara per quindici anni. Poi, ovviamente, qualche sponsor che ci aiuta c’è, ma ogni anno la lista si assottiglia”.
Detto degli arrivi, con Ghisetti parliamo anche dei riconfermati. “Al centro del progetto ci sarà ancora una volta la nostra bandiera, Remo Ferri, classe 1970, più di 250 gol in carriera, con noi ormai da vent’anni. E’ un ragazzo d’oro, siamo felici che abbia deciso di fare un’altra stagione. Poi abbiamo confermato l’asse che ci ha portato alla salvezza: parlo di Campi, di Turco, di Colleoni, di Caccia e di Garlini. Abbiamo perso due giovani molto importanti, come Brugali, classe 1991, una colonna in difesa, e Crivena, ventun’anni. Hanno deciso di concentrarsi sugli studi”.
Si va avanti con quella che, in questo periodo, è la domanda di rito per ogni società: quale sarà l’obiettivo stagionale? “Eviterei di fare voli pindarici – spiega il nuovo presidente -. E’ vero: abbiamo preso cinque giocatori forti, ma arriviamo da una stagione che ci ha visto soffrire fino alla fine, rischiando addirittura di dover disputare i play-out. Cercheremo di fare meglio, togliendoci qualche soddisfazione”.
In ultimo, non certo per importanza, il capitolo presidenza. Ghisetti coglie l’occasione per ringraziare le tante persone che l’hanno voluto al vertice, dando, subito, la sua disponibilità a un eventuale passaggio di mano nel caso si facesse avanti un imprenditore dalminese. “Come molti già sanno, tra qualche giorno verrà ratificato in assemblea il nostro nuovo consiglio direttivo che mi vedrà nel ruolo di presidente. Vista la mia nomina, volevo ringraziare il nuovo vicepresidente Fabio Nesi, l’ex presidente Gianluca Miglio e tutti i membri del club per la fiducia che mi hanno dimostrato. Mi piacerebbe che la mia carica fosse temporanea, che si facesse avanti un imprenditore della nostra zona, per impegnarsi con passione all’interno del Città di Dalmine. Il settore giovanile è il nostro fiore all’occhiello. Sta crescendo in modo esponenziale, grazie all’ottimo lavoro fatto in questi anni dai responsabili Franchini e Pietra. Ringrazio poi le famiglie fondatrici Pietra e Crivena che mi hanno insegnato la serietà e la correttezza nella gestione societaria. Dedico un abbraccio di cuore al nostro mitico Angelino, socio fondatore e factotum del nostro impianto sportivo, nella speranza che possa continuare ad aiutarci ancora per molti anni. Un altro grande abbraccio ai giocatori, agli allenatori, ai volontari, ai tifosi e ai tanti simpatizzanti,  nella speranza che si avvicinino, sempre di più, alla nostra realtà. Anche perché, senza il prezioso aiuto di tutti,  saremmo in un vicolo cieco”.
Matteo Bonfanti