Sono arrivato a Auckland. Qui è pieno inverno, la temperatura massima è di 12 gradi e, come dice mio figlio, si sbrina. La Nuova Zelanda è la periferia del mondo civilizzato e infatti questa città somiglia molto ai quartieri periferici  di Londra o New York. Ci vivono soprattutto i giovani, non so dove si nascondano i vecchi perché per strada non ne vedi.
C’è anche una famosa Università. Proprio qui l’italo-italiano  Professor Jerry Nabotta ha portato a termine la sua più importante ricerca: “La donna bella è anche intelligente”. Nabotta suddivide la bellezza femminile in tre macrogruppi: semplice, sfacciata e offensiva, e dimostra l’esistenza di una stretta correlazione con i relativi gradi di intelligenza. In altri termini, la donna sfacciatamente bella è anche sfacciatamente intelligente e via dicendo. Naturalmente le critiche, anche feroci, non sono mancate, sebbene Nabotta si sia preso una bella rivincita quando un sondaggio, svolto dalla facoltà di sociologia, ha dimostrato che nessun maschio al secondo bicchierino di rum, se la sente di confutare la sua teoria.
Parlando di cose più leggere, ieri sera un cameriere mi diceva di adorare il nostro paese e il nostro modo elegante di vestire. Mi sarebbe venuto da dire che l’abito non fa il monaco, ma ho preferito lasciar perdere e andare a dormire.
Evro Carosi, Bergamo & Sport, Auckland