Caprino Bergamasco – Tre, come le stagioni mai anonime disputate da protagonista della nostra Promozione. Due, come le finali di Coppa Italia maturate e incredibilmente perse, ma già convertite in carburante per compiere quel passo in più che manca, l’ultimo, verso il gradino più alto. Uno e unico, come il gruppo, unito, riconfermato e mai messo in discussione, a cominciare dall’ormai leggendario allenatore Diego Gavazzeni. Il countdown è finito e questi, in sostanza sono i numeri che contano per il Caprino versione 2013-2014. A levare il velo sulle novità, alla prima uscita ufficiale dopo la balorda notte dell’otto maggio scorso, è come sempre il gran cerimoniere della società Giuseppe Ciancio, che giovedì sera presso lo Stefini di Caprino Bergamasco, ha reso noto il nuovo organico della Prima Squadra di patron Giancarlo Austoni, un gioiello che, malgrado i tempi, francamente non ci è mai sembrato così prezioso. A Caprino insomma, sono finalmente arrivati quei nomi pesanti che mancavano per fare il vero salto di qualità, perché quest’anno, l’obiettivo dichiarato non è più la modesta salvezza degna di una matricola, bensì il salto di qualità, sempre amaramente sfiorato durante le passate stagioni da una squadra e da una società ormai finalmente matura e smaliziata nella categoria. La rosa del nuovo Caprino dice addio a capitan Chicco Crotti, ai centrocampisti Giussani e Bonalumi (approdati al Valle Brembana e al Merate rispettivamente), ma ripresenta quasi in blocco le sue stelle più luminose, andandosi a rimpolpare, con un perfetto mix di gioventù ed esperienza, laddove una marcia in più era auspicabile. Tra i pali il confermatissimo Luigi Panzeri, alla sua quinta stagione in biancazzurro, sarà affiancato dal giovane Simone Rota, classe 1994, di provenienza Pontisola. Sempre a Ponte San Pietro il diesse Rosario Valsecchi ha preferito selezionare i suoi nuovi giovani. Accanto al valore aggiunto Amerigo Gavazzi, all’asso di Coppa Francesco Cogliati e al talentuoso Daniele Conti, ci saranno i classe 1995 Schembri, Roncelli e Renzulli, due difensori e un centrocampista, giovani promesse anagraficamente perfette per la regola. Mentre per quanto riguarda i pezzi da novanta, sono quattro i nomi che balzano subito all’occhio, paradigmaticamente schierati in ogni reparto: Mauro Roncalli in difesa, Nicola Chiappa e Stefano Gaio a centrocampo e Renzo Crisci in avanti, giocatore, quest’ultimo, che proprio a Caprino mosse i suoi primi passi sul rettangolo verde. Gente, insomma, che le categorie le ha fatte e le conosce bene. Sono loro che affiancheranno lo zoccolo duro della squadra, che già di per sé non fa certo difetto in qualità: Gavazzeni, infatti, non rinuncia alle magie del mediano Kouame, alla sicurezza dei centrali difensivi Tami e Gambirasio, all’intelligenza di gioco della punta Pesenti. Insomma, i presupposti per fare bene a Caprino ci sono sempre stati, ma forse, questa volta, il presidente ha deciso di darsi una mano in più per far fronte alla sorte, componente essenziale del calcio. Forse, perché mai come in questi ultimi due anni ha capito che, come diceva Machiavelli, la fortuna è donna ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla.                                                        Alessandra Donadoni