Villa Valle 10: già vincere a Verdello è qualcosa da grande squadra, farlo dominando la partita significa avere tutte le carte in regola per il grande salto in Serie D. Mister Tarchini gongola: “Ottima gara per ottanta minuti, poi ci siamo un po’ complicati la vita, ma va bene così. Ho visto un grandissimo primo tempo, chiuso sul 3-0 per noi. Soddisfatto di quanto hanno mostrato i ragazzi. Avanti così”. Chi ha visto la partita, concorda con l’allenatore giallorosso e i voti ai ragazzi sono, giustamente, da urlo. Zambelli, Tarchini, Del Carro, Mazza, Jacopo Ferré (migliore in campo in assoluto, grazie a una marcia in più, il gol, gli assist, le palle recuperate) e Mapelli stellari, Ravasio, Fusar Bassini, Mangini, Valli e Sorti da applausi. Il Villa Valle c’è, e la capolista Sondrio, pur a nove punti, non è più così lontana.
Brusaporto 9: Vobarno battuto senza faticare, secondo posto a due punti, Fogaroli, Ferrari e Bentley che paiono dei giocatori in prestito dal Real Madrid. Per il Brusaporto di mister Mignani il momento è magico. Merito, ovviamente, dell’allenatore, dei leader dello spogliatoio, ma pure di un settore giovanile tra i migliori dell’intera provincia bergamasca. L’ultimo grande talento prodotto dal vivaio si chiama Mattia Boschini, è un esterno che dà del tu al pallone, è nato il primo gennaio del 1999, domenica prima partita in Eccellenza, festeggiata con la palma di migliore in campo in assoluto. Assist d’oro per Guerini-gol, poi tante giocate superlative. Le dichiarazioni di fine gara sono da futura bandiera gialloblù, le riportiamo perché fanno bene al pallone. “Il mio esordio in prima squadra è stata un’esperienza bellissima. Sono cresciuto qui, per me vestire questa maglia è un onore e un sogno che si è avverato”. La gratitudine è dei campioni, complimenti a Mattia.
Maggioni 8 (Cisanese): qualità e velocità, spunti da talento di valore assoluto, il merito del rigore che ha permesso alla Cisanese di conquistare un punto preziosissimo in casa del NibionnoOggiono. Che dire? Per Maggioni, classe 1998, il golden boy cresciuto nel sapiente vivaio del La Torre, poi passato allo Scanzo, quindi esploso nel settore giovanile dell’Inter, è il momento di fare la parte del leone. A Cisano sta maturando, merito di un mister, Arrigoni, che l’ha responsabilizzato, dandogli le chiavi del settore di campo più importante in assoluto, quello tra il centrocampo e l’attacco, il posto magico dei numeri dieci.
Matteo Bonfanti