Bergamo – «L’Eurocup di pallacanestro riservata ad atleti sordi non è solo un’opportunità per questi ragazzi di fare pubblicità a un movimento interessante e in ascesa, ma anche per Bergamo di farsi conoscere ed apprezzare. Come città turistica, come città accogliente, come epicentro di visitatori e di entusiasmo per lo sport». Un testimonial d’eccezione come Flavio Carera non avrebbe potuto illustrare meglio la Coppa dei Campioni DIBF in programma a Bergamo (presso il PalaNorda, l’Italcementi e la palestra di via dei Carpinoni) dal 25 al 28 novembre prossimi: «Ho accettato volentieri di fare da padrino su richiesta dell’Accademia Allenatori che organizza l’evento, perché la nostra città può offrire strutture valide e dare voce a iniziative che le danno lustro come questa – prosegue l’ex azzurro, argento agli Europei di Barcellona ’97, vanto del vivaio dell’Alpe e poi plurititolato in maglia Virtus Bologna -. Forse, chissà, hanno scelto me perché per le orecchie a sventola sono il testimonial adatto al basket silenzioso. Darò il mio careracontributo nel dire a tutti che un deficit non deve essere un ostacolo né dare luogo a pregiudizi: questi ragazzi sono parte della nostra vita di tutti i giorni. La passione per le competizioni sportive, poi, anche quando non si sente si vede e si tocca con mano comunque».
Se l’attuale bandiera della Nazionale Italiana Master rivivrà le atmosfere respirate in occasione delle sue sei partecipazioni all’Eurolega e dei cinque campionati d’Europa per nazioni, la Federazione Sport Sordi Italiani (Fssi), che si articola in ben quaranta discipline, conta molto sui rimbalzi della palla a spicchi sui parquet orobici per fare più rumore possibile: «Siamo un movimento di nicchia, quindi ben vengano personaggi illustri come Flavio e come Daniel Hackett che l’ha preceduto se c’è da sfondare il muro del silenzio – esordisce il professor Massimiliano Bucca, Team Manager FSSI e delegato per il basket -. Bergamo è la piazza ideale anche perché esprime due atlete che vedremo all’opera, Michela Bottini che è consigliere nazionale e Sara Canali (arbitra nelle serie regionali in coppia col fratello Luca, anch’egli non udente e giocatore di Fabriano, ndr), una delle nostre donne di punta. Ai nastri di partenza ci saranno due squadre italiane su diciotto, Pesaro nel maschile (tredici club in tutto) e Palermo nel femminile». Il referente federale spiega i motivi profondi di una manifestazione di respiro internazionale: «La valenza etico-sociale è la priorità. Praticamente tutti i nostri atleti sono tesserati per club di normoudenti: a livello fisico e motorio non ci sono differenze, le difficoltà insorgono durante la formazione sportiva e la comunicazione in campo. Ma i risultati ci sono. Dopo i quinti posti alle Olimpiadi e ai recenti mondiali a Taiwan, le azzurre puntano a una medaglia agli Europei di Salonicco dell’anno prossimo. Siamo in crescita e vogliamo l’attenzione che meritiamo». Anche perché c’è chi è riuscito ad arrivare molto in alto: «Lo sloveno Miha Zupan ha difeso la sua bandiera tra i normodotati, lo statunitense Lance Allred che è passato anche da Pesaro è stato il primo sordo in assoluto a firmare un contratto professionistico nella Nba, con Cleveland. Loro i limiti li hanno superati: dovremmo porcene noi?».