APOLLON-ATALANTA 1-1
APOLLON: Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Alef, Vasiliou, Sachetti, Alex (31’ s.t. Maglica), Allan, Sandinero (18’ s.t. Schembri), Zelaya, Papoulis (13’ s.t. Jakolis). A disp. Kissas, Martinez, Angelis, Stylianou . All. Avgousti.
ATALANTA: Berisha, Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (36’ s.t. De Roon), Freuler, Kurtic (24’ s.t. Castagne), Ilicic (10’ s.t. Orsolini), Petagna. A disp. Gollini, Toloi,  Gosens, Vido. All. Gasperini.
ARBITRO: Treimanis (Lettonia). Ass. ti Gudermanis, Spasjonnikovs. Arb. Add. Golubevs,Malcevs. IV Tatriks.
RETI: 35’ p.t. Ilicic su rigore, 49’ Zelaya.

NICOSIA – Un gol beffa all’ultimo secondo di Zelaya toglie all’Atalanta la certezza di qualificarsi in anticipo. La sfrenata voglia dell’Apollon ha avuto la meglio sui nerazzurri che hanno subito nel finale il continuo e disordinato avanti tutta dei ciprioti che, alla fine, sono riusciti ad ottenere il pari. Per l’Atalanta un’occasione gettata al vento perché nel secondo tempo poteva essere più concreta e decisa, invece ha concesso troppo spazio agli avversari. E’ l’ennesima rimonta, eppure le opportunità del 2-0 non sono mancate col palo di Petagna e la gran parata di Bruno Vale su Orsolini. Tutto rimandato a Liverpool quando l’Atalanta incrocerà l’Everton, sonoramente sconfitto dal Lione. Comunque il merito principale dell’Apollon è stato quello di lottare e sperare fino alla fine. Ma l’Atalanta ha gettato al vento una grossa occasione. Lo stadio di Nicosia al fischio d’inizio è semivuoto, in curva nord, zona laterale sinistra, i nostri tifosi mentre i ciprioti di Limassol sono sparsi sulle gradinate col gruppo degli ultras nella tribuna di fronte alla tribuna d’onore. I nostri si fanno sentire, gli ultras dell’Apollon rispondono. Gasperini lascia in panchina Toloi e conferma sia Cristante che Kurtic. L’Apollon fa il solito turnover e si presenta col 4-2-3-1. Insomma tutto come previsto. Avvio sonnolento, l’Atalanta controlla ma non spinge, i biancoblu di Limassol spingono ma senza idee, tanta forza fisica ma altrettanto disordine. Ci si sveglia dal torpore al 9’ con un tiro di Alex  che esce di poco alla destra di Berisha. Poi l’Atalanta cresce, le linee di centrocampo sono disegnate in modo convincente da Freuler e Cristante, poi a destra la coppia Hateboer-Ilicic comincia ad ingranare e a sinistra Spinazzola e Kurtic fanno altrettanto. Al 18’ l’Atalanta sfiora il gol: Hateboer crossa da destra, Sachetti riesce ad anticipare Frueler, sul calcio d’angolo Masiello da sinistra cerca di spedire in rete, l’assistente Spasjonnikovs alza la bandierina ma il fuorigioco non c’era. Ormai in campo c’è solo l’Atalanta mentre l’Apollon è costretto ad usare modi bruschi per fermare i nerazzurri. Al 28’ combinazione Hateboer-Ilicic, lo sloveno calcia  a colpo sicuro ma Yuste riesce a deviare. Al 34’ arriva il gol: lancio dell’ottimo Hateboer per Ilicic, Alef  gli frana addosso, Treimanis non ha problemi a  fischiare il calcio di rigore che Ilicic trasforma. I nerazzurri cominciano bene anche nel secondo tempo e al 6’  Petagna viene steso da Yuste, la punizione di Ilicic viene respinta, tira Kurtic angolo. Sulla battuta di Freuler, sponda di testa di Caldara per Petagna che colpisce il palo sempre di testa. Un minuto dopo Ilicic lascia il campo per Orsolini.  Attacca con foga l’Apollon che sfrutta il calo dell’Atalanta che è arretrata. I ciprioti, tra l’altro, cercano di mettere la partita in rissa anche con sceneggiate  e l’arbitro ammonisce Hateboer e Alex. Gasperini toglie Kurtic mette Castagne alzando Spinazzola.  Al 29’ contropiede di Spinazzola, Petagna s’invola, salvataggio in extremis di Yuste. Poi al 35’ Vasiliou di testa costringe  Berisha a salvarsi in angolo. L’Atalanta comunque  tiene, attenta a non farsi sorprendere dalla forsennata voglia di pareggiare. Al 41’ i nerazzurri sfiorano il raddoppio: de Roon per Petagna, tacco per Orsolini che entra  in area e calcia, salvataggio  di Bruno Vale. Poi l’arbitro concede quattro minuti di recupero interminabili con l’Apollon che butta dentro un sacco di palloni fino a quello del pari di Zelaya di testa all’ultimo secondo con l’incertezza finale di Masiello. Che peccato.
Giacomo Mayer