Dopo aver raccontato l’Olimpiade del 1936 e di uno dei suoi protagonisti, Jesse Owens, Federico Buffa torna al CrebergTeatro con un’altra storia di sport e uomini. “A night in Kinshasa” ossia Muhammad Ali vs George Foreman: non solo un incontro di boxe, ma un episodio di riscatto sociale. Perché in ogni vicenda narrata da Buffa, lo sport si intreccia con gli uomini che ne sono protagonisti e con le pagine della storia con la “S” maiuscola, sottolineandone il valore e trasformando quello che potrebbe essere un ricordo per pochi in qualcosa di epico per tanti. Sabato 3 marzo alle 21 sotto i riflettori di via Pizzo della Presolana in città, l’inconfondibile voce di Sky, giornalista sportivo che negli ultimi anni nelle vesti di storyteller ha raccontato sullo schermo vicende indimenticabili e le ha portate a teatro avvicinando anche persone lontane da questo mondo, darà voce ad un incontro “pazzesco, irripetibile” come lui stesso l’ha definito. Nato come un documentario per la rete satellitare, “A night in Kinshasa” ha trovato dimensione, diversa rispetto a quella televisiva, anche sul palco. Nell’autunno del 1974 a Kinshasa in Zaire il dittatore Mobutu regala ai suoi sudditi il match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi, tra lo sfidante Muhammad Ali (all’anagrafe Cassius Clay, prima della conversione all’Islam) e il detentore George Foreman. “Ali ha 32 anni, Foreman 25. Sono entrambi neri afroamericani, ma per la gente di Mobutu, Ali è il nero d’Africa che torna dai suoi fratelli, George è un nero non ostile, complice dei bianchi”, spiega Buffa. In un Paese dove regna la dittatura, si terrà il match che diventerà simbolo di libertà. Muhammad Ali, personaggio che è una “sinfonia di contraddizioni”, dopo quella notte a Kinshasa si sente libero e ha un sogno in cui credere: “E’ libero perfino di rappresentare l’America: l’America è tutta per lui. Il mondo intero lo è – continua -. La storia della dittatura di Mobutu sarà ancora lunga, ma all’alba di quel nuovo giorno i congolesi festeggiano come in una purificazione, colmi di speranza e grati a quell’uomo che da solo aveva sconfitto il sistema”. Il testo, scritto insieme a Maria Elisabetta Marelli, anche regista, sarà supportato dalla musica di Alessandro Nidi che si esibirà al pianoforte accompagnato dal figlio Sebastiano alla percussioni. Biglietti: a teatro (da mercoledì a sabato dalle 13 alle 19 e il giorno dello spettacolo da 1 ora prima dell’inizio); sul sito www.ticketone.it e nei punti vendita alla Fiera di Bergamo e MediaWorld ad Oriocenter. Info: 035.343434 o biglietteria@crebergteatrobergamo.it.
Norman Setti