Padova – AlbinoLeffe 1-1 (0-0)
PADOVA (3-4-1-2):
Bindi 6; Ravanelli 5,5, Trevisan 6 (10′ st Russo 5), Cappelletti 6; Zambataro 6, Belingheri 6 (36′ st Candido sv), Mandorlini 6, Contessa 6,5 (47′ st Mazzocco sv); Sarno 6 (10′ st Pulzetti 6); Capello 6,5 (36′ st Lanini sv), Guidone 6. A disp.: Merelli, Serena, Pinzi, Fabris, Mercandella, Bellemo. All.: Bisoli 6.
ALBINOLEFFE (3-4-1-2): Coser 6,5; Zaffagnini 6, Gavazzi (cap.) 5,5, Solerio 6; Gusu 6,5, Nichetti 6 (26′ st Sbaffo 6), Di Ceglie 7, Gelli 6,5 (42′ st Mondonico sv); Giorgione 7,5 (38′ st Coppola sv); Kouko 6 (42′ st Montella sv), Colombi 6,5 (26′ st Ravasio 5,5). A disp.: Chiriac, Pellicanò, Badan. All.: Alvini 7.
Arbitro: Massimi di Termoli 7 (Vettorel di Latina, Buonocore di Marsala).
RETI: 13′ st Giorgione (A), 27′ st Guidone (P).
Note: serata umida, spettatori 6 mila circa. Ammoniti Belingheri, Trevisan, Capello e Pulzetti per gioco scorretto. Corner 11-3, recupero 0′ e 6′.

Padova – Un ascensore da urlo per riacciuffare il sogno della griglia della risalita in B che dura solo 14 minuti. Se Carmine Giorgione (seconda prodezza stagionale dopo quella al Teramo) all'”Euganeo” annusa odore di playoff, l’amnesia difensiva che non ti aspetti fa sentire puzza di bruciato al pur scintillante AlbinoLeffe, che ferma la capolista Padova sul suo campo rimanendo comunque a meno 1 (40) dal decimo posto occupato dal Renate. E stavolta c’è da rammaricarsi per l’occasione perduta.

Il 3-1 casalingo alla Feralpi, insomma, non è stato casuale. La prestazione c’è stata, eccome. Già nei primi due minuti altrettante sfuriate del mancato match winner (apripista del 3-1 della scorsa post season di girone, 14 maggio ’17), decentrato verso destra, culminano nella botta dritta appena dentro il vertice e nella punizione smorzata dalla zolla più indietro su cui piomba Gusu, ma Massimi ferma tutto per una carica di Kouko. Passa un settebello di cronometro e la sgroppata del prestito atalantino Zambataro, protagonista della gran ripresa da rimonta dell’andata il 25 novembre (doppio Cisco per rispondere all’autogol di Russo su cross di Gonzi), lanciato dal borseggio di Capello a Solerio sulla trequarti, sfocia nel traversone svirgolato da Gavazzi (in anticipo su Guidone) tra le braccia di Coser. Fra 12′ e 13′ i biancoscudati conquistano tre corner di botto e su quello allo start da sinistra di Sarno, dopo la palla in uscita scaturita dalla ciabattata mancina dell’etiope di Zingonia, l’ex Belingheri sbatte contro la deviazione sopra il montante di Zaffagnini. I seriani si rifanno sotto col lampo by Di Ceglie (24′) – inserimento con sinistro alto aperto dal trequartista – e il gioco di gambe Colombi-Kouko con lo stesso sannita ad allargarsi a destra per il cross che Bindi si trascina oltre la linea di fondo. Agli spunti brillanti, però, gli Alvini-boys alternano leggerezze, su tutte il retropassaggio alla mezzora dalla trequarti difensiva destra di Zaffagnini che il portiere ospite non riesce a controllare limitandosi a vederlo sfilare in angolo a non troppi centimetri dal legno.

Si continua a macinare gioco sui due fronti senza chance nitide. Al 39′ Di Ceglie ruba provvidenzialmente la sfera a Mandorlini sull’appoggio di Contessa; a tre dalla pausa a frenare il ritrovato slancio dei bergamaschi è il malinteso fra Colombi e Giorgione: l’ariete di Broni gira malamente di prima intenzione la palla di Gelli togliendola di fatto al numero 17. La ripresa si apre col flipper sulla solita battuta da fermo dell’uomo dietro le punte, che scambia con Gusu e mette in mezzo, sul tentativo respinto di Kouko la semirovesciata di Gelli dal limite è bloccata dal guantìpede di casa. Nuovo schema da piazzato all’11’: la ribattuta viene raccolta da Di Ceglie che spinge per vie centrali, Gavazzi la sfiora appena senza riuscire ad angolarla. In capo a due giri di lancetta ecco il sacrosanto vantaggio, con Giorgione a infilarla di testa in corsa rubando il tempo a Russo sul delizioso ammollo di Colombi, servito da Gusu, dal lato corto a destra. Al 24′ il radar di Gelli pesca ancora il centravanti, che in spaccata non impatta: il rumeno la incoccia di fronte da posizione defilatissima, lo specchio è più sotto. Il contrappasso dista un tris cronometrico: Gavazzi si fa beffare da Capello, che dal fondo chiama il rimorchio a Guidone, lesto a controllare e insaccare nell’angolo lontano. Ultimi sussulti, il sinistro di Mandorlini a lato al 31′ successivo a un tiro dalla bandierina, la svettata alta di Ravasio al quarto di recupero sollecitata da Coppola e la botta da 25 metri di Candido che Coser leva dall’incrocio. Il tour de force da mission impossible prosegue lunedì 23 in serata ospitando la Reggiana, quindi le due domeniche di fila (14.30 e 17.30) a San Benedetto del Tronto e contro il Vicenza in casa.
Si.Fo.