Bergamo  –  “Il Blu e il Nero, storie di atalantini lontani”, editore “Narcissus.me”, 10 euro (in vendita presso la libreria Artico 21 di piazza Pontida). L’Atalanta vista da tre fuoriporta, divisi dallo spazio e dal tempo ma uniti da una sola passione, quella nerazzurra. Si conoscevano solo attraverso racconti e storie che avevano spazio nell’agorà tutt’altro che virtuale del benemerito sito “Atalantini.com”. Quasi i tre autori fossero alla ricerca di un amore comune. Indissolubile perché la passione per una squadra di calcio la si eredita da uno strano gene e non la si cambia fino all’eternità. Nella vita c’è un viavai di mogli, amanti, partiti, auto, banche, religioni ma mai e poi mai la fede nella propria squadra. Al cuor non si comanda si diceva una volta. Racconti brevi, avventure nerazzurre lievi e leggere. Ha ragione Piercarlo Capozzi  che, nella prefazione, suggerisce “Fatevi condurre per mano”. Ecco, i tre autori grondano piacevolmente di buona letteratura:  Leonardo Bloch  presenta  Carlo Ubbiali, capitano comandante della compagnia dei Carabineri di Menaggio, su lago di Como, che sembra fare il verso ai tanti marescialli dell’arma usciti dalla penna di Andrea Vitali, del resto controllate la cartina geografica del lago: Menaggio e Bellano si guardano da opposte sponde.  Stefano Colnaghi  con le sue passioni spagnole ricorda alcune pagine di “Verso Santiago” di Cees Noteboom e il suo agente di commercio è un vagabondo erratico. Poi  Stefano Corsi, alias Secundus, che pennella il suo professor Caudano “l’uomo delle cose non dette e non scritte” da personaggio dei “Piccoli equivoci senza importanza” di Antonio Tabucchi. E’ difficile, come spesso accade nei romanzi, distinguere tra l’autore e il suo personaggio, figuriamoci in queste avventurose storie proposteci da Bloch, Colnaghi e Corsi che hanno un tema fisso: l’Atalanta.
Succede che Leonardo Bloch dipinga il capitano Ubbiali che appende nel suo ufficio il poster dell’Atalanta, che va in giro, quando non è in servizio, con la maglia nerazzurra beffando la Guardia di Finanza e che il suo esordio al Comunale con l’amico Umberto coincide con la partita Atalanta-Campobasso, fate un poi voi, che partitona. La sua fede atalantina non va giù al colonnello Deregibus. “Lunedi mattina il telefono nell’ufficio di Carlo squillò insolitamente presto: “Pronto parla Ubbiali”. “Spero che almento abbia tolto di mezzo quel dannato poster dell’Atalanta”, Deregibus aveva il tono di voce di chi la sa lunga. “Certamente Colonnello, sta in cantina ormai da settimane” rispose Carlo senza esitazioni con lo sguardo ben fisso sui monumentali mustacchi di Mirco Benevelli.
L’agente di commercio di Stefano Colnaghi è per lavoro un giramondo solitario ma ha tre amori immarcescibili: l’Atalanta, la compagna Charo e i figli di lei, Xavi e Pablo. Va a Lisbona e si esalta per il gol di Cantarutti, si confonde tra Bergamo e Istanbul ben sapendo che non è la stessa cosa, del resto uno spagnolo che tifa Atalanta è una mattana senza precedenti. Si commuove nel vedere Xavi e Pablo, i figli di Charo, addormentarsi sul divano con addosso le maglie di Talamonti e di Capelli. Habìa, una vez. C’era una volta.
Il professor Caudano l’avete già incontrato. Non è cambiato. Durante Atalanta-Torino Andrea gli ha portato il tanto atteso gattino. Come chiamarlo? Alceo, Micipsa, Rutilio? Nomi insoliti per un felino ma lui è un docente di lettere classiche. Il professore segue attentamente le mosse del micio, vuole che si trovi subito a suo agio. Poi si scuote. Come è finita Atalanta-Torino? 5-1 per i granata. Da Jesi, dove abita, decide di andare in gita nella Città Eterna: è in programma Roma-Atalanta. “Caudano osservava, si trovava in luoghi dove era accaduta la Storia, foss’anche nella sua prevalente drammaticità, e non gli dispiaceva accorgersi di saper leggere il mondo”. Ma il calcio è crudele, se ne infischia della storia e Caudano patì un’altra sconfitta. Poi il riscatto a Firenze, in gita scolastica, “ci è andato perché, senza confessarselo, aveva bisogno di bellezza, di stare bene dentro la bellezza”. Ma prima di Firenze, ecco un’altra leggendaria bellezza: Inter-Atalanta 3-4.
Giacomo Mayer

Nella foto da sinistra: Stefano Colnaghi, Stefano Corsi, Piercarlo Capozzi e Leonardo Bloch