Gradito ospite al mercatino di Azzano San Paolo, Rolando Lorenzi partecipa con gusto a uno degli appuntamenti più attesi dell’estate pallonara bergamasca, nonostante la stagione prossima prospetti una meta fuori-provincia. Per uno dei più luminosi interpreti delle vicende dilettantistiche, dall’alto dei trionfi ottenuti presso realtà quali Colognese, Tritium e Villa d’Adda, è tempo di fare i bagagli e raggiungere la Brianza, dove ad attendere Lorenzi c’è una società blasonata e ricca di potenziale quale la Folgore Caratese. Due chiacchere con un vero fenomeno, quanto a gestione manageriale di una squadra di calcio, diventano quasi d’obbligo, e l’ormai ex diesse dello ScanzoPedrengo accetta di buon grado di raccontare tutti i perché di una decisione sofferta ma indiscutibile. Di mezzo, c’è il salto in Serie D, oltre all’ingresso in un progetto di ampio respiro che rimanda al buon nome della Folgore Caratese, nata nel 2011 dalla fusione tra la Caratese e la Folgore Verano, a mo’ di stella polare per tutto il calcio brianzolo. “E’ proprio il caso di dire che la Folgore è arrivata a ciel sereno – spiega Lorenzi – considerato che la chiamata è giunta non appena sono terminati i playoff con lo ScanzoPedrengo. Son bastati un paio di giorni per pensare, e al dunque ha prevalso la volontà di tornare a fare calcio in Serie D. Stiamo parlando di uno dei sodalizi più rinomati della Brianza, che può avvalersi di un presidente capace e ricco di entusiasmo quale Paolo Battocchi, alle cui spalle gravita la famiglia De Salvo, proprietaria del Novara Calcio. E’ spiaciuto congedarsi dallo ScanzoPedrengo, specialmente dopo un’annata che non ho remore a definire splendida. Mi avevano chiesto 50 punti, e ci siamo ritrovati a lottare, fino all’ultimo, per il titolo, pagando a caro prezzo le due battute d’arresto di fine-aprile, con i pareggi contro Pro Desenzano e Folzano. Rimarrò per sempre grato allo ScanzoPedrengo, e a Flavio Oberti, grande presidente oltre che grande amico. Andare via si è rivelato mossa sofferta, ma infine Oberti ha capito, avvallando la mia decisione”. Il bilancio di un’esperienza, quale quella giallorossoblu, capace di acquisire, con il passare del tempo, successi e consensi, può dunque definirsi molto positivo, nonostante il traguardo sfumato in extremis: “Con il Palazzolo laureatosi campione, ci siamo giocati la promozione ai playoff, ma la squadra è arrivata un po’ spremuta al doppio appuntamento con il Thermal Abano. I presupposti per rimanere c’erano tutti, ma quando ti arriva una chiamata dalla Serie D, specialmente da una realtà quale la Folgore Caratese, diventa impossibile dire di no. Vorrei regalarmi un po’ di continuità, dopo che le ultime stagioni sono state caratterizzate da esperienze proiettate sul breve termine, come è successo con Trevigliese e ScanzoPedrengo. In Brianza mi è stato prospettato un progetto serio e duraturo, che punta innanzitutto a garantire alla Folgore la salvezza in Serie D, con un gruppo giovane e futuribile. Sono andati via i pezzi pregiati, ma a garanzia del progetto c’è un gruppo dirigenziale esperto e competente. Proveremo a far bene, per dare consistenza al sesto posto ottenuto nello scorso campionato”. L’ultima parola va agli sviluppi del mercato bergamasco. Da ottimo conoscitore delle vicende calcistiche di casa nostra, Lorenzi dice la sua sul passaggio di Gullit alla Grumellese: “Gullit, oltre a essere un gran goleador, è una persona umile, che ha riflettuto a lungo circa l’opportunità di passare dallo ScanzoPedrengo alla Grumellese, dopo che quest’ultima ha rappresentato la fiera rivale di un intero torneo. Gullit vuole vincere, e ha scelto ciò che, oggi, rappresenta il meglio, ed è giusto che sia così. Con gli acquisti già annunciati, la Grumellese vuole giocarsi il campionato, ma dovrà fare attenzione alle nuove agguerrite rivali, quali Ciliverghe e Aurora Travagliato”.

Nikolas Semperboni