di Evro Carosi

Sabato scorso mi è capitato di nuovo  di vedere un politico andare allo stadio con la sua, si fa per dire, auto blu. Dopo aver sfoderato il lampeggiante e acceso la sirena, l’auto  superava  con fierezza una  lunga coda di contribuenti bisognosi di svago. Ma visto che andare allo stadio non è un compito istituzionale, perché un politico, che tra l’altro si può accomodare in tribuna autorità senza pagare il biglietto, è costretto a raggiungere San Siro scortato e con tanta urgenza?

Potremmo pensare che un autista  sia  indispensabile al parlamentare  che, avendo  sempre la testa impegnata a risolvere i problemi del popolo, con una guida distratta  potrebbe finire  contro un muro, magari lasciandoci le penne; non sia mai! La guardia del corpo invece dovrebbe servire  a  contrastare  eventuali  attacchi da parte di quei rappresentanti del popolo che pensano che il parlamentare  i problemi li crei piuttosto che risolverli. E la sirena? Beh, questa è più difficile da spiegare, perché io, pur trovandomi dietro di lui, ho raggiunto lo stadio con venti minuti di anticipo.  Certo, la strada e i marciapiedi erano  molto affollati, il rischio di incontrare qualche “dissidente” era concreto, ma è anche vero che i vetri dell’auto sono oscuratissimi  e che l’onorevole non parcheggia certo sul piazzale per proseguire poi a piedi tra la folla. Insomma, la necessità di passare avanti ai normali cittadini come  un  furbetto  all’ufficio postale non me la spiego.

Forse  il desiderio di affermare pubblicamente   la propria autorità in un momento in cui nessuno la riconosce più, spinge il politico a gesti disperati come questo o forse, più semplicemente, il politico vive ancora nel suo mondo  fatto di privilegi assurdi che gli permettono  di scavalcare il popolino anche nella corsa al divertimento. Senza contare  che lui  si diverte tutti i giorni e non solo quando c’è Inter-Juve.

Alla fine, pur impegnandomi, non ho saputo cogliere la ragione di tanta fretta e, facendomi convinto che certe storture debbano scomparire, ho fortemente desiderato  di esser dittatore per un giorno. Del  resto  anche il Santo Padre  non vuole più saperne di autisti e  scorte. Perché,  chi Papa non lo è, non fa lo stesso ?