AlbinoLeffe – Pordenone 0-3 (0-1)
ALBINOLEFFE (3-5-1-1): Amadori 6; Gianola 6, Checcucci 6, Vinetot 6; Ferretti 5,5 (11′ st Soncin 6), Legras 5,5, Perini (cap.) 5,5, D’Iglio 6 (39′ st Bentley sv), M. Cortinovis 6,5; Danti 5,5 (34′ st Stronati sv); Girardi 5,5. A disp.: S. Cortinovis, Paris, Muchetti, Nichetti. All.: Sesia 5,5.
PORDENONE (4-3-3): Tomei 6,5; Boniotti 6, Stefani (cap.) 5,5, Ingegneri 6, Martin 6,5; Mandorlini 6, Pederzoli 7, Pasa 6; Cattaneo 7, Filippini 6,5 (36′ st Buratto sv), Finocchio 5,5 (19′ st Strizzolo 6,5). A disp.: D’Arsiè, Parpinel, Castelletto, Berardi, Talin, Gulin, Valente. All.: Tedino 6,5.
Arbitro: Di Gioia di Nola 6 (Vettorel di Latina, Gleison Marques di Saronno).
RETI: 40′ pt Filippini (P), 46′ st Cattaneo (P), 49′ st Strizzolo (P).
Note: pomeriggio terso e freddo, spettatori 453 di cui 54 paganti (incasso 833 euro) e 399 abbonati (quota 3.088 euro). Ammoniti D’Iglio e Gianola. Corner 3-2; recupero 1′ e  4′.

Bergamo – Dopo i due pareggini con il Mantova e a Bolzano, di nuovo il buio all’orizzonte nerissimo dell’AlbinoLeffe. Che davanti al tris velenosissimo del cinico Pordenone cala il tredici nella casella più molesta, quella delle sconfitte, rimanendo ancorato alla stessa quota e al penultimo posto nel girone A di Lega Pro.
12 gol fatti, 31 subìti, prospettive pressoché nulle di rialzare la testa dalla palude dei playout: se i numeri non mentono, non ci sarà calciomercato di riparazione che tenga (e i nuovi Ferretti e Legras non hanno confermato la buona impressione delle prime due uscite). I Ramarri, reduci da un’accoppiata di vittorie, hanno saputo aspettare e affondare i colpi. La partenza sprint dei seriani sulle ali delle sovrapposizioni dal cross istantaneo di Michele Cortinovis – accompagnate di preferenza dalla mezzapunta Danti – si arresta alle soglie dell’ingabbiamento tattico del match, rotto al quarto d’ora dal lampo mancino da fuori di Finocchio che Amadori respinge giovandosi del recupero di Vinetot sul tentativo di tap-in del figlio d’arte Matteo Mandorlini. Da lì fin quasi alla fine del primo tempo, ordine e disciplina su ambo i fronti, conditi però dalla difficoltà ad azzeccare tre passaggi di fila e soprattutto senza mai uscire veramente dal guscio. All’approssimarsi della pausa tè, ecco le sorpresine. Al 38′ Cattaneo, in ripiegamento davanti al vertice destro della propria area, decide di variare il copione perdendosi D’Iglio, che scocca una telefonata di cortesia a Tomei. Nemmeno due giri di lancetta e il tocco sotto di Filippini, smarcato in posizione sospetta davanti all’area piccola dallo scavetto dai venti metri del play Pederzoli, impedisce al mastino d’ebano di gettare al suo portiere una seconda ciambella di salvataggio.
Se la prima frazione si chiude virtualmente con il sinistro a giro dalla lunga di Cattaneo (42′) che fa la barba al sette e con la ciabattata dell’autore del rompighiaccio smarcato dall’angolo dell’assistman, nella ripresa i blucelesti prendono in mano le redini del confronto e Girardi alza di poco in elevazione (7′) la traiettoria dall’out di Cortinovis. Tre minuti e Danti non sfrutta il regalo della strana coppia Finocchio-Stefani (retropassaggio a mezza altezza e stop da thrilling), appoggiando il piattone sinistro a lato del legno da posizione favorevolissima. Entra Soncin per la virata al 4-3-2-1 in cui attacca perfino Checcucci (17′, chiuso dal muro ospite), ed è proprio il difensore a fallire il pari al 25′ sull’asse tra Girardi (palla dal fondo) e il Cobra (giravolta e assist) tirando da due passi sul piedone di Tomei. La porta neroverde sembra stregata: alla mezzora D’Iglio da calcio piazzato a due con Perini (mani di Boniotti) manda dritto sui lampioni. Tre gol sbagliati, doppia punizione servita sul piatto nel finale: Cattaneo chiude i conti al novantesimo e rotti grazie a un mancino al volo sotto la traversa poco oltre il vertice sinistro su un lancio da metà campo di Pederzoli e poi, su un disimpegno sbagliato, proietta Strizzolo al facile appoggio del 3-0. Il prossimo impegno è di quelli più ostici possibili per una squadra che rincorre la chimera della salvezza diretta: domenica 31 (ore 17.30) arriverà a Bergamo il Bassano Virtus, il club della famiglia Rosso che annusa odore di cadetterìa. E probabilmente avrà un Momentè in più, mentre al quartier generale di Zanica si attendono il centrocampista croato della Casertana Ivan Rajcic e l’esterno del Matera (di proprietà del Perugia) Andrea Zanchi. Basteranno?
Simone Fornoni