belotti giuseppedi Matteo Bonfanti
L’amarezza c’è e il presidente Giuseppe Belotti non la nasconde. E’ un grande amante del calcio, ma è soprattutto una persona dall’immensa onestà, un uomo che dice sempre la verità. Anche quando parla del suo gioiello, il San Paolo d’Argon, che la piazza bergamasca vorrebbe a un passo dalla scomparsa. “Non è così – spiega il presidente gialloblù -. La nostra intenzione è quella di andare avanti, anche se fare calcio diventa ogni anno più difficile. Le spese aumentano mentre gli sponsor sono sempre di meno. E noi, che siamo tra i pochi club che non lasciano indietro i pagamenti, facciamo fatica”.
Belotti non ha paura a puntare il dito contro tanti presidenti che si dimenticano degli impegni presi con i giocatori a inizio anno. “Sono dodici anni che mi occupo di pallone in prima persona e so cosa succede da molte altre parti, anche nelle nostre massime categorie. I dirigenti lasciano indietro cinque-sei stipendi, intrappolando i calciatori che non cambiano squadra perché temono di non vedere più i loro soldi. Noi a San Paolo d’Argon ci siamo sempre comportati diversamente”.
Belotti ammette che il San Paolo d’Argon potrebbe avere un nuovo presidente. “Domani avremo una riunione, poi ci prenderemo tutti qualche giorno di riflessione, io compreso. Quest’annata è stata molto difficile e l’epilogo di stagione ha fatto male a tutti. Domenica scorsa a Sellero (nella sfida play-out) siamo passati dalla gioia alla tristezza in un minuto. Pedroni ha segnato all’85’ ed eravamo salvi. Sembrava fatta e l’atmosfera era bellissima anche perché alcuni tifosi dell’Atalanta erano venuti nel bresciano a sostenerci. All’87’ il Sellero ha pareggiato, condannandoci alla retrocessione in Prima. Tutti eravamo delusi e vedere tanti miei ragazzi in lacrime mi ha colpito”.
Nonostante la delusione, Belotti ha già le idee chiare per la prossima stagione. Nessuna chiusura in vista, ma un logico ridimensionamento. “Abbiamo fatto la Promozione spendendo 43-44 mila euro per la prima squadra. A questo va aggiunto il costo delle strutture che per noi è salato. Spendiamo una cifra tra i 25-30 mila euro, il Comune ci dà un contributo che copre un 40 per cento delle spese per gli impianti. Capite bene che non è facile. Quindi l’anno prossimo faremo la Prima categoria con i nostri ragazzi. Dodici buoni elementi della prima squadra, parlo ad esempio di Manuel Benedetti, dei due Tebaldi, di Cortesi, di Facchinetti, di Sana e di tutti gli altri giovani, sono nostri. Faremo una rosa giovane e a ognuno daremo cento euro di rimborso benzina al mese”.