Bilancio più che positivo per l’AlbinoGandino, sempre più certezza in una categoria di ferro quale l’Eccellenza. Dopo la splendida stagione scorsa, vissuta da matricola impenitente, capace di mietere successi e consensi fino alla favolosa ipotesi di un approdo ai playoff, ecco presentarsi, con la stagione corrente, le inevitabili insidie che competono a chi non può più contare sull’effetto-sorpresa e deve, giocoforza, aggrapparsi al duro lavoro per proseguire su standard immuni da rischi. Ne è uscita una classifica che è sostanzialmente in linea con il trend dell’annata precedente, ma che non può comunque concedere grossi voli pindarici agli uomini di Roberto Radici, chiamati a non fallire il girone di ritorno così da mantenersi al di fuori della fatidica “zona calda”. I playout permangono ben presenti sullo sfondo, a mo’ di monito per l’avvenire, ma soprattutto è il lotto delle dirette contendenti a non conceder particolari illusioni.
Realtà come Trevigliese o Caprino non si scoprono certo oggi, tanto che le operazioni effettuate con il mercato di riparazione lasciano intravedere tutta la loro volontà di risalire la china, mentre squadre più inguaiate come Luciano Manara, Brianza Cernusco Merate e Mapello appaiano in grado di vendere cara la pelle fino all’ultimo, così da onorare realmente un campionato privo di squadre-materasso e dai rapporti di forza livellati. Insomma, ci sarà da soffrire per Confalonieri e soci, ma la società del diggì Bogazzi ha dato mostra di poter leggere il quadro intervenendo qua e là così da puntellare una rosa bisognosa di qualche ritocco. Sono stati effettuati innesti per tutti i reparti, con il difensore Curnis arrivato dalla Ghisalbese, il giovane Franchini, scuola-Virtus Bergamo, per il centrocampo e l’attaccante Matteo Capelli. Poche ma mirate operazioni, così da non stravolgere di certo l’assetto, ma con il fine ultimo di rigenerare un po’ tutto l’ambiente, uscito talvolta frastornato da qualche inaspettato black-out casalingo e dall’accentuarsi delle difficoltà insite nel girone, rispetto all’anno precedente. Proprio alle meraviglie compiute nella seconda parte della stagione scorsa guardano i seriani. Compiuto il fatidico giro di boa, l’AlbinoGandino prese letteralmente il volo, a dispetto del ruolo di matricola, e il ripetere quel tipo di trend vale certamente da augurio per il 2018. Nel mirino, c’è una salvezza da portare in porto senza troppi patemi, dando forza e nuove credenziali a un progetto che ha ormai radici lontane, che affondano nella necessità di valorizzare, anche grazie alla collaborazione con la Virtus Bergamo, i migliori giovani della Valle Seriana. 

Le interviste – Attinge dalla tradizione contadina mister Roberto Radici, per raccontare situazione pregressa e prospettive per il futuro dell’AlbinoGandino. Con un trend sostanzialmente immutato rispetto all’annata precedente, non ci si può certo permettere di abbassare l’asticella, con un girone, quale il B di Eccellenza, imbottito di squadroni e dai rapporti di forza intricatissimi: “L’ottimismo c’è, non deve mai mancare, ma guai a pensare che in futuro andrà tutto bene, semplicemente perché gli episodi ci sorrideranno. Il mio vuole essere un ottimismo tipicamente contadino, oltre che tipicamente bergamasco. Se semini bene e tanto, prima o poi i frutti arrivano e dunque ecco la necessità di rimboccarsi le maniche e abbassare la testa, perché nessuno ti regala niente. Mi aspettavo più sofferenza rispetto al campionato precedente e così è stato. Da un lato bisogna tener presente che il campionato non prevede squadre-materasso, né, probabilmente, corazzate destinate a fare un torneo a parte, come fu per il Crema dello scorso anno. Sono tutte buone squadre e la gran parte si è persino rinforzata con la recente campagna invernale di mercato. Dal canto nostro, abbiamo cambiato parecchio rispetto all’avventura precedente e qualche difficoltà in termini di amalgama e di affinamento andava pur messa in conto. Quel che forse non ci aspettavamo sono state le difficoltà specifiche, riguardanti alcuni singoli giocatori. Chi ha avuto a che fare con qualche infortunio, chi ha faticato a raggiungere uno stato di forma ottimale, chi ha impiegato più del dovuto a prendere le misure a una categoria tosta e densa di insidie come l’Eccellenza: è scaturita una partenza zoppicante, insieme alla consapevolezza  che, per farsi strada e tenere testa al potenziale delle avversarie, bisogna compensare con intensità, duro lavoro e dedizione”. Il mercato di riparazione ha portato alcune gradite novità, ma guai a parlare di pretese o personalismi: “Con la società siamo un tutt’uno inscindibile, la sintonia è tale che non devo proprio chiedere nulla. E’ emersa la volontà comune di sistemare la rosa, così da renderla più competitiva, e in quest’ottica vanno letti gli arrivi di Curnis, Franchini e Capelli. Vorremmo evitare i patemi emersi nella lettura di questa avventura, un’Eccellenza che non lascia certo margini all’illusione o alla superficialità, allo stesso tempo proseguiamo con le certezze di sempre, a partire dai giovani del vivaio. I giovani stanno facendo la loro parte e, se ne devo citare uno, scelgo Tiraboschi, classe ’99, che proviene dalla nostra Juniores e ci ha dato una grossa mano in attacco. Anche se le altre squadre non stanno certo a guardare, anzi hanno dato mostra di voler alzare il tiro, permango fiducioso. L’obiettivo è la salvezza, per noi sarebbe come vincere il campionato”.

A cura di Nikolas Semperboni