di Matteo Bonfanti
Che meraviglia rivedere l’Almé in Prima per noi che abbiamo conosciuto i gialloverdi a far sfracelli in quella categoria esattamente una decina d’anni fa: 2007-2008 squadrone ad alto tasso spettacolare, spauracchio del girone D. Applausi, quindi, al club dei presidenti Bruno Crotti e Tiziano Testa, dell’ottimo diesse Giulio Rota Nodari e dell’infaticabile segretaria Marinella Poleni. Ora come allora la voglia di vincere, ma sempre col sorriso sulle labbra nel pensiero stupendo che una società calcistica sia soprattutto una bellissima seconda famiglia dove stare bene, al riparo, cullati nella felicità. E nello sport quando c’è questo, c’è tutto per vincere alla grande. Così i gialloverdi, dopo un campionato a dir poco mostruoso, hanno vinto il raggruppamento di fuoco di questa annata, l’A di Seconda, quello delle otto corazzate pretendenti al titolo. L’Almé ha messo le sette sorelle in riga, regalandosi la bellezza di 66 punti in diciannove gare, unica squadra bergamasca a non aver ancora perso una partita.
Che dire? Che siamo alla perfezione, un giocattolo del pallone forgiato dalle mani sapienti di mister Massimo Ottolenghi, maestro che sta in panchina, uomo dalle qualità umane preziose a detta dei tanti che lo conoscono e lo stimano. Grande il tecnico e l’intero staff, il vice Belotti, il preparatore dei portieri Ferrario, il massaggiatore Signori, l’accompagnatore Capelli, il magazziniere Ravasio e il prezioso addetto al campo che di cognome fa Galizzi.
Passiamo al carrarmato gialloverde. Squadra giovanissima, 24 anni l’età media, ad alto tasso spettacolare, 65 gol fatti, e dietro tostissima, a riprova le 18 reti subite, pochissime. Tanti i protagonisti, iniziamo dal bomberone, Thomas Palazzi, 14 centri, killer dell’area di rigore, famoso nel nostro ambiente perché è da un sacco di anni che fa la differenza, attaccante dalla classe sopraffina, centravanti atipico perché partecipa alla manovra con giocate d’alta scuola. Con lui una rosa con tante certezze, citiamo, ad esempio, Andrea Lava, portierone classe 1996, fortissimo in porta, ma pure bravo coi piedi e nelle uscite, insomma una sicurezza. Dietro meritano più di una citazione ragazzi come Robert Quarti, altro baby, è un 1998, una scheggia in fascia, o come Alekos Zambelli, che è un Maicon, terzino dai piedi raffinatissimi, con tutte le migliori qualità che deve avere un’ala, pure quella di andare in porta se in attacco la giornata è un po’ sfigata, o come Stefano Moioli, tre golassi e parecchi sette in pagella. Andiamo avanti, Mattia Caironi e Mattia Comi sono due mastinacci impossibili da superare, Andrea Mostosi fa girare la squadra che è un piacere per gli occhi e per l’anima e in più fa un sacco di gol (otto fin qui), Paolo Pellegrini è di quei mediani che lottano dal primo all’ultimo segnando spesso e volentieri (sette centri), Jason Tellini strappa centinaia di palloni agli avversari a ogni gara che gioca ed è di quelle mezzale fondamentali perché vede tanto la porta (5 gol fatti).
Nel reparto offensivo non solo bomber Palazzi. Sono parecchi ad aver fatto bene bene, Luca Mazzoleni, otto reti tutte bellissime, Mattia Caniglia, sei, ma con almeno una decina di assist-gol,  Michele Poleni, quattro golassi e la determinazione dei grandissimi, e Elia Mazzucotelli, due. A completare una rosa di altissima qualità ragazzi di assoluto valore come Roberto Caniglia, Daniel Capelli, Michael Gamba, Steven Gritti, Omar Micheletti e Luca Pasta.  A parte Daniele Locatelli, leader del centrocampo, giocatore prezioso per qualità e quantità, ma pure leader dello spogliatoio, ora infortunato, a cui facciamo gli auguri di una pronta guarigione, e Marco Sella, il colpo dell’estate, calciatore che dà del tu al pallone, uno che è sceso di una categoria per far fare all’Almé il grande salto.