AlbinoLeffe – Fermana 1-0 (1-0) 

ALBINOLEFFE (3-4-1-2): Coser 7; Zaffagnini 6, Gavazzi (cap.) 6, Scrosta 6; Gonzi 6,5 (41′ st Mondonico sv), Agnello 6,5, Di Ceglie 7 (41′ st Nichetti sv), Gusu 6 (18′ st Solerio 6); Sbaffo 6; Gelli 7,5 (25′ st Giorgione 6), Montella 6. A disp.: Esposito, Pellicanò, Ravasio, Coppola, Colombi, Badan, Bonfiglio. All.: Alvini 6,5.

FERMANA (4-3-3): Valentini 6; Clemente 5,5 (38′ st Cremona sv), Comotto (cap.) 6 (12′ st Mane), Gennari 5,5, Sperotto 5,5; Misin 6, Urbinati 6 (31′ st Rossetti 6), Grieco 6; Petrucci 6 (11′ st Cognigni 6), Lupoli 5,5 (12′ st Sansovini 6), Da Silva 6,5. A disp.: Ginestra, Ferrante, Saporetti, Capece, Maurizi, Ciarmela, Favo. All.: Destro 5,5.

Arbitro: De Tullio di Bari 7 (Colizzi e Guglielmi di Albano Laziale).

RETE: 20′ pt Gelli (A).

Note: serata fredda e asciutta, spettatori 1.060 di cui 41 paganti (emessi 120; incasso 579 euro) e 940 abbonati (quota 4.597 euro). Ammoniti Lupoli, Comotto, Di Ceglie e Mane per gioco scorretto. Corner 2-5, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – La ricetta per tornare a segnare dopo tre partite e a vincere? Modulo alla Gasperini con trequartista tattico e due punte larghe con fiato sul collo dei terzini. E soprattutto la giusta dose di grinta abbinata a un moto, se non perpetuo, più continuo del consueto. Contro la Fermana, tra le mura amiche dell’infrasettimanale della dodicesima giornata di ritorno, l’AlbinoLeffe prende due piccioni con una fava, saziando la fame di bottini pieni che latitavano dal 21 gennaio in casa col Renate e ritrovando la zona playoff a quota 36 proprio a discapito delle Pantere del ds Oscar Magoni.

Dopo di allora, solo 4 punti in 7 match. Forse a ridestare i bergamaschi è stato anche il ricordo del tris Colombi-Sbaffo-Kouko all’andata al “Recchioni”. Apre le danze al 3′ l’erroraccio sottomisura di Lupoli, che servito dal filtrante di Misin riesce ad alzare la mira davanti al vertice destro dell’area piccola. Il centravanti nella circostanza usa il piede sbagliato, il destro, mentre i seriani non ce l’hanno particolarmente sensibile, visto che azzeccano dinrado tre passaggi di fila girando troppo al largo. Almeno finché Di Ceglie non innesca Gonzi, che penetra da destra rientrando sul mancino per impegnare Valentini sul suo palo: la respinta è preda della stessa estremità di Gelli (foto Maraviglia), che infila al volo il vantaggio di piattone per il suo primo acuto stagionale. È il ventesimo, linea di demarcazione tra la fase di studio titubante e la ritrovata sicurezza degli Alvini-boys nei propri mezzi, tanto che l’autore del rompighiaccio la mette pure in bicicletta nove giri di lancetta più tardi al culmine di una combinazione con sponda Sbaffo-Montella-Di Ceglie, ma è in offside. Ne passano altri sei e solo il legno nega il raddoppio a volo d’angelo ad Agnello, pescato dall’ammollo convergendo da sinistra dello scatenatissimo uomo partita col 23 dipinto sulla schiena.

Nel finale della prima frazione l’armata bluceleste pigia a tavoletta senza trovare il bis: prima il mazarese si vede respingere in due tempi il piazzato dal vertice destro originato dal contatto Comotto-Gelli, quindi ancora il mattatore della serata dal limite spreca il la di Gonzi girando debolmente tra le braccia del portiere ospite. I gialloblù provano a tiro della pausa con lo stacco del loro puntero centrale, ma la spizzata sul cross a rientrare di Sperotto è debole e a lato. Nel secondo tempo la reazione marchigiana a cavallo del tris di cambi si sostanzia in un cabezazo stanco di Da Silva (10′) sollecitato dalla catena di sinistra e nelo puntate ben più pericolose dall’altro lato di Cognigni (14′) e Sansovini (15′), con Da Silva a suggerire: Coser tiene i nervi saldi quanto il piazzamento e rintuzza la minaccia a mano aperta. Al ventesimo, minuto ferale per l’undici di Destro, la risposta dei locali è la telefonata di Agnello sulla palla in uscita sull’asse Solerio-Gonzi (che sale in cielo senza beccarla). Al 34′ il brasiliano altrui, scuola Chievo, calcia fuori la punizione, un paio di corsette di cronometro e Gonzi ci ritenta di sinistro sul traversone dal fondo di Solerio colpendo le pudende di Gennari. Si chiude col 4-4-2, tutto okappa. Domenica 25 turno di riposo: la ripresa sarà alla vigilia di Pasqua (14.30) in quel di Fano.

Simone Fornoni