L’Atalanta nelle ultime due gare è stata sconfitta dopo una serie di vittorie che ci avevano fatto sognare un ritorno in Europa. Il fascino delle trasferte all’estero è unico e indescrivibile. Prima di giocare contro la squadra di Manfre, Floccari e Ciro Polito, il morale era alle stelle, tanti tifosi all’allenamento pre partita, gli avversari in ritiro li ho trovati preoccupati, la classifica del Sassuolo era deficitaria, c’erano tutti i presupposti per una festa, tanto che già mi immaginavo in viaggio con amici verso una città straniera, tipo Lorient, nel nord della Francia e di percorrere l’autostrada sorpassando la carovana di pullman pieni di tifosi della Dea, immaginavo l’arrivo nella città dei merluzzi, con i tifosi locali vestiti completamente di arancione che ci guardavano con rispetto e curiosità. Con la mente il mio fuso orario era posticipato verso il futuro di quattro mesi.
Di partite all’estero ne ho viste a centinaia: Argentina, Spagna, Francia, Turchia, Cina… Nella stagione in corso avrò visto una ventina di partite della lega elvetica ma la Dea in Europa mi manca da troppo tempo, la andrei a vedere anche contro il Siberian Football Club, anche se l’Uefa ci facesse giocare alle 7,00 del mattino di lunedi.
Per rivivere una notte di quelle alla Giampaolo Rossi, Eligio Nicolini, Oliviero Garlini e Caniggia (tutti allenatori della Onis Football Academy, vedi su Facebook) pagherei l’equivalente di una stagione intera.
Invece due sconfitte e mi sono svegliato, direi male anche.
All’Olimpico ci sta, quella in casa con il Sassuolo invece mi sorpreso e non sono solo.
Zaza e company hanno giocato la loro partita, io in tribuna con amici speciali: Gigi Foppa, Gigi Del Neri, Francesco Conti, la Giuliana, le nostre consorti, tutti presenti per celebrare i ragazzi, al telefono ho scambiato venti WhatsApp con Leo Talamonti che guardava la gara in diretta streaming da Rosario, in Argentina.
Poi, delusione.
Ora peró, c’è il Verona, squadra non certo amata. Con i veneti ce la siamo giocata tante volte e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni (il mio cane Aldo l’ho chiamato così in onore di Cantarutti, molti amici pensavano per il gol di Lisbona ma in realtà è stata la mia riconoscenza per la tripletta al Bentegodi), sono contento che dopo tanti anni gli scaligeri siano tornati in A, sarà un bel match e… i sogni si rimaterializzano, sono qui a immaginare che battiamo il Verona e poi il Genoa.
Siamo ancora lì, possiamo ancora sognare.
Sersao Rovesciatao