Atalanta – Udinese 1-3 (0-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello 6; Toloi 6, Caldara 5,5, Masiello 6; Conti 5,5 (28′ st Dramé 6), Kessie 6, Gagliardini 6,5, Spinazzola 6,5 (35′ st Pesic sv); Kurtic 6 (32′ st Freuler 6); Gomez (cap.) 6,5, Petagna 6. A disp.: Bassi, Mazzini, Zukanovic, Migliaccio, Raimondi, Grassi, Capone, Latte. All.: Gasperini 6.
UDINESE (4-3-3): Karnezis 7,5; Widmer 7, Danilo 6,5, Felipe 6, Samir 6; Kums 6 (38′ st Jankto 6,5), Hallfredsson 6 (7′ st Perica 6), Fofana 6,5; Badu 6, Thereau 7, Zapata 7 (20′ st Matos 6). A disp.: Scuffet, Perisan, Wague, Angella, de Paul, Faraoni, Adnan, Heurtaux, Lucas Evangelista. All.: Delneri 7.
Arbitro: Maresca di Napoli 7 (Crispo-Bottegoni, IV Cariolato; add. Orsato e Chiffi).
RETI: 45′ pt Zapata (U), 2′ st Kurtic (A), 27′ st Fofana (U), 42′ st Thereau (U).
Note: pomeriggio velato, spettatori 16.180 di cui 5.339 paganti (incasso 59.651 euro) e 10.841 abbonati (quota 129.641,90 euro). Ammoniti Danilo per gioco scorretto, Gomez per simulazione, Perica per ritardata rimessa in gioco. Corner 9-0, recupero 1′ e 4′.

Bergamo – È ufficiale: l’Atalanta del Gasp è allergica al bianconero. Va bene la Juve, ma contro l’Udinese di Gigi Delneri, mago di due stagioni di calcio champagne tra 2007 e 2009 sotto le Mura Venete, è stata davvero la beffa delle beffe: tantissime chances sfornate, non sfruttate e puntualmente punite con l’inesorabile legge del contrappasso, che nella versione pallonara è più crudele che mai.
Finisce 3-1 e c’è da mettersi le mani nei capelli per il festival dello spreco, condito a onor del vero dal ballo del liscio in difesa. Una partita che fin dallo start assume i contorni dell’assalto al fortino. Il cross a rientrare dalla mancina di Gomez al 6′ imbecca il taglio di Conti, anticipato in extremis dalla diagonale di Samir. Tre minuti e il Papu tira sul primo palo dal limite dopo l’uno-due con Petagna, ma Karnezis la toglie dall’angolino. Le raccogliticce Zebrette tremano di freddo e paura: tra 14′ e 15′ devono ancora ringraziare il proprio portiere, bravo a opporsi in mischia, scatenata dall’angolo di Gomez dalla destra, alla spizzata di Kurtic e al tap-in mancino di Caldara per abbassare poi la saracinesca sul radente da fuori della boa triestina. Al ventesimo lo sloveno s’inserisce sull’appoggio dall’out di Spinazzola, ma il suo sinistro di prima intenzione sbatte sotto la traversa e non vuol saperne di varcare la riga di gesso. Al 22′ c’è Conti sull’apertura del numero 10 nerazzurro: Karnezis è sempre sul pezzo e la toglie dal suo palo.
I ritmi si impennano di nuovo a dieci dall’intervallo, quando Spinazzola stringe al centro sull’appoggio di Conti e Widmer gli sbarra la strada in scivolata. Al 42′ Gomez imbecca con un calcio franco dalla trequarti la sponda di piede di Gagliardini per la girata di Petagna in area piccola: Danilo devia incredibilmente sopra il montante con il tallone. A un amen dall’intervallo, la beffa: Zapata vince un rimpallo con Caldara, Thereau quello con Conti e per il colombiano c’è tutto lo spazio per il rigore in movimento di piattone. Per fortuna al rientro in campo Kurtic cala la cinquina in classifica marcatori e il pari sull’uno per i bergamaschi, incocciando splendidamente di testa il delizioso ammollo di Gomez dalla destra: palla sotto l’incrocio, comincia un’altra partita. Nella quale la falsa ala Badu arretra in mediana con Perica ad aggiungersi a un tridente ora effettivo, mentre Conti sbaglia la misura una volta di più (11′) sulla sfera magica del Papu da sinistra. La traiettoria dalla lunga della Lecco bene, al quarto d’ora, incrocia la spaccata in ripiegamento di Widmer, con Karnezis superlativo nell’evitare l’autogol del secolo. Si riaffacciano gli ospiti al 23′, con Conti a sbagliare il rinvio sulla puntata dalla destra di Matos e Perica a liberarsi per il destro fortunatamente a lato.
Purtroppo arriva la doccia fredda quattro spicchietti più tardi: in mezzo la Dea è prosaica e plebea, Thereau serve Fofana che dal vertice sinistro lascia partire un tiro a effetto sotto il sette opposto che non lascia scampo a Sportiello. Gli uomini di Gasperini cercano il pari con la forza della disperazione, ma il sinistro di Kessie, alzato ad ala destra, è molliccio (38′) e sul colpo di testa di Masiello parato da Karnezis sulla sponda aresa di Gagliardini da azione dalla bandierina di Freuler, l’asse Jankto-Fofana-Thereau (42′) confeziona il 3-1 sui piedi del francese in situazione di tre contro due.
SF