Atalanta – Inter 2-0 (0-0)
ATALANTA (3-5-2): Carnesecchi 6.5; Alari 6.5, Del Prato 6.5, Salvi 6.5; Zortea 7.5 (35′ st Carminati 6.5), Melegoni 8, Bolis 6.5, Colpani  6.5 (32′ st Chiossi sv), Migliorelli 6.5; Elia 6 (37′ pt Kulusevski 6), Barrow 8. In panchina: Vidovsek, Heidenreich, Rizzo Pinna, Pagliari, Nivokazi. Allenatore: Massimo Brambilla 7,5.
INTER (4-3-1-2): Pissardo 6.5; Valietti 7, Bettella 5.5, Lombardoni 6, Zappa 5.5; Emmers 6.5 (39′ st Mutton sv), Schirò 5.5 (12′ st Rover 6.5), Danso 5.5; Zaniolo 6; Merola 5.5 (12′ st Belkheir 5.5), Odgaard 5.5. In panchina: Tintori, Sala, Corrado, Nolan, Gavioli, Rada, Brignoli. Allenatore: Stefano Vecchi 5,5.
Arbitro: Nicoletti di Catanzaro 5 (Segat di Pordenone, Miniutti di Maniago).
RETI: 7’ st Melegoni (A), 37′ st Barrow (A).
Note: mattinata coperta, spettatori 550. Ammoniti Danso e Salvi per gioco scorretto. Corner 4-6, recupero 4′ e 3′.
Azzano San Paolo – Filippo Melegoni mette la prima davanti alla famiglia e al suo paese, Musa Barrow la quinta di uno scorcio di stagione rombante in cui le difese nemiche non possono che respirarne gli scarichi. E l’Inter di Stefano Vecchi va fuori giri, cedendo di schianto all’Atalanta Primavera bella e possibile, al primo bottino pieno tra le mura amiche dopo il ko allo start con la Fiorentina e la doppia vittoria extra moenia con Torino e Samp. In classifica, dietro la Roma in fuga (10), è seconda piazza sul lettone a tre con i viola e l’Hellas (9), avversario a Vigasio al rientro della sosta per le nazionali.
Pronti via, Massimo Brambilla opta per il terzetto dietro e davanti si tenta subito di ferire. L’antipasto dell’abbuffata prevede i tiri imbelli del futuro sigillatore della pratica assistito da Zortea (5′) e la conclusione a giro dell’enfant-du-pays (8′) su incertezza di Zaniolo; di là Merola riceva da Schirò e non spaventa nessuno. Al 14’ ci riprova il gambiano da trenta metri, un tris di cronometro e piove dal cielo bigiognolo il primo dei tre legni della matinée domenicale: la bordata dal limite del centrocampista azzanese, favorita dalla sponda del compagno di merende sotto porta sull’ammollo di Migliorelli, coglie in pieno il montante. Cento secondi e fioccano le recriminazioni per il braccio aperto di Zaniolo sull’angolo di Bolis, e proprio il trequartista milanese dà la sveglia ai suoi al 29′: il suo sinistro sull’asse con Odgaard termina sull’esterno della rete. Minuto 32: Migliorelli si smarca sulla combinazione Zortea-Barrow, il bergamasco della Grumellina Valietti lo chiude da campione.
Entra in scena Kulusevski al posto di Elia e al 45′ trova l’uno-due con Colpani presentandosi solo davanti a Pissardo, che nel salvare i suoi ne esce con braccio proteso e testa bendata. Nella ripresa Lombardoni frustra l’inserimento di Zortea sulla verticale di Bolis (4’), e a schiodare l’occhiale deve pensarci il ragazzo di casa, con una pallonessa liftata nell’angolino, grazie al tacco spalle alla porta del socio col numero nove. Lo svedese fallisce il raddoppio al 14’ sprecando la manna dall’out di Zortea e al 18′ in contropiede rientrando sul sinistro. Gol sbagliato, gol quasi preso: Danso telefona a Carnesecchi, ma al 22′ solo l’incrocio può fermare il tocco volante di Rover sul corner di Emmers. Il pericolo arriva sempre da palla inattiva, al 25′: Zaniolo sale in cielo sulla punizione del già citato specialista, Migliorelli la devia di petto e l’estremo atalantino si rifugia in fallo di fondo. Spetta al gambiano chiudere la pratica insieme alla ripartenza da lui stesso avviata, con una girata in caduta, approfittando dell’assist di mano di Bolis sul traversone di Carminati. Kulusevski scheggia la traversa a cinque dal novantesimo, Rover si fa spegnare dall’estremo locale l’ultima fiammata e Barrow, stavolta mancato doppiettista, spedisce in bocca a Pissardo il contropiede a due con il compagno di reparto.
Si.Fo.