Parma-Atalanta 4-3
Parma (3-5-2): Mirante 6; Benalouane 6, Mendes 6 (35′ st Felipe sv), Lucarelli 6,5; Rosi 7, Gargano 6,5, Marchionni 7, Parolo 7, Mesbah 7 (39′ st Gobbi sv); Amauri 4, Cassano 6,5 (16’ st Sansone 6,5). All. Donadoni 7.
Atalanta (3-5-1-1): Consigli 6; Stendardo 5, Yepes 5, Canini 5 (1’ st Marilungo 5,5); Raimondi 4 (22’ st Livaja 6,5), Carmona 6, Cigarini 6, Brienza 5 (16’ st Moralez 5), Del Grosso 4; Bonaventura 6,5; Denis 6,5. All. Colantuono 5.
Reti: 18’ Mesbah, 19’ Bonaventura, 27’ Parolo, 34? Rosi, 40? Parolo, 43? Denis, 33’ st Livaja
Note: espulso Amauri al 6’ st

Parma – L’Atalanta non c’è e questa volta mister Colantuono ha le sue colpe. I nerazzurri perdono meritatamente in casa del Parma (4-3), dimostrando, nel primo tempo, un’imbarazzante inferiorità in casa di una squadra che fino a oggi aveva fatto parlare di sé solo in modo negativo. Drammatica, calcisticamente parlando, anche la ripresa dove una Dea in undici contro dieci per 40 minuti (per via dell’espulsione di uno scellerato Amauri al 51’) ha fatto pochissimo, riuscendo, casualmente, a dimezzare lo svantaggio con un Livaja entrato troppo tardi per aggiustare le cose, pareggiare il conto ed evitare la sconfitta.
Non giriamoci intorno: ad ora i gialloblù sono più forti dei bergamaschi che dovevano fare la partita della vita (o quantomeno tentarci), invece hanno giocato male, anzi malissimo, in difesa e a centrocampo, con alcuni giocatori che, questa sera, non sono stati all’altezza dell’attuale Serie A. Parliamo soprattutto di Del Grosso e Raimondi, umiliati nei primi e decisivi 45’  dai dirimpettai Rosi e Mesbah.
E proprio dal gol dell’ex terzino del Milan parte la nostra cronaca:  Mesbah fa quello che vuole contro un Raimondi che gioca troppo alto: l’algerino si libera al tiro, trova l’angolino e con una bella palombella firma l’1-0. Un minuto dopo il pari nerazzurro firmato da Bonaventura su assist di Denis, gli unici due nerazzurri che si battono come leoni. German serve Jack che al volo pareggio il conto. E’ un fuoco di paglia perché il Parma è troppo superiore e al 27’ è ancora in vantaggio: assist di Cassano, Parolo, di prima intenzione, fa 2-1. L’Atalanta accusa il colpo e crolla. Al 34’ segna Rosi su assist di Marchionni, al 40’ Mesbah fa fuori l’improponibile Raimondi, passa in mezzo a Cassano che, da due passi, coglie il palo, sfera che arriva a Parolo e 4-1. Per fortuna c’è Jack che, tre minuti dopo, recupera un pallone inutile in mediana, si fa trenta metri e serve Denis che firma il 4-2.
La ripresa inizia sulla falsariga della prima frazione: Parma unica squadra in campo, nerazzurri come nel libro di Stefano Benni (comici, spaventati, guerrieri, ndr). Si rischia il cappotto. A evitarlo lo scellerato Amauri che, al 6’, si fa cacciare da Gervasoni per proteste, colpevole di non avergli fischiato un fallo in un uno contro uno spalla a spalla con Yepes.
E’ un attimo, ma il rosso cambia tutto. Donadoni corre ai ripari, toglie Cassano e mette Sansone che fa reparto da solo. Colantuono gioca al lascia o raddoppia, inserendo punte e mezzapunte e snaturando, di fatto, il gioco della sua squadra con Carmona che finirà a fare il terzino. Entrano Marilungo, Moralez e Livaja, e, proprio il croato, tra i pochi a dare del tu al pallone in casa Atalanta, illude i tifosi bergamaschi al 33’. Cross di Cigarini, incornata e 4-3. Ma è tardi e poi tra i nerazzurri la confusione regna sovrana. Così il Parma non rischia più, chiude in attacco sfiorando il 5.3 con Sansone e porta a casa tre punti d’oro. Per la Dea è notte fonda. E domenica c’è l’Udinese.

Matteo Bonfanti