Valencia – Atalanta 1-2 (1-1)
VALENCIA (4-4-2): Neto (1’ st Domenech); Montoya (30’ st Nacho Vidal), Vezo, Javi Jimenez (30’ st Abdennour), Gayà (30’ st Latorre); Cancelo (38′ st Nando), Medran (30’ st Maksimovic), Parejo (cap.), Soler (30’ st Nacho Gil); Rodrigo, Zaza (16’ st Santi Mina). A disp.: Vinicius Araujo, Orellana. All.: Marcelino.
ATALANTA (3-4-3): Berisha; Toloi, Palomino (22’ st Mancini), Masiello; Hateboer, Cristante (28’ st Ilicic), Freuler (31’ st Schmidt), Gosens (1’ st Castagne); Kurtic (22’ st Haas), Petagna (28’ st Cornelius), Gomez (cap., 38’ st Orsolini). A disp.: Rossi, Gollini, Vido, Del Prato. All.: Gasperini.
Arbitro: Juan Martinez (Barbero, Miguel Martinez; IV Garcelan).
RETI: 13’ pt Toloi (A), 20’ pt Vezo (V), 21’ st Palomino (A).
Note: serata serena, spettatori 35 mila circa di cui 150 atalantini. Ammoniti Toloi e Cornelius per gioco scorretto. Corner 6-5, recupero 0’ e 3’ .

Valencia – Nelle precedenti soirée di lusso la firma era stata di Cristante e Ilicic, stavolta ci hanno pensato Toloi e Palomino, due mastini. Dopo aver steso il Lille al “Bortolotti” (26 luglio) e il Borussia Dortmund ad Altach (1° agosto), l’Atalanta affonda la zampata (2-1) anche nel terzo e ultimo big match al sapore d’Europa superando il Valencia al “Mestalla” nella quarantaseiesima edizione del Trofeo Naranja. Un altro risultato di prestigio che fa da buon viatico allo start stagionale alle porte.
Nerazzurri da subito pimpanti e a testa alta anche senza Caldara, ancora a secco di test precampionato e convalescente dall’infiammazione al tendine d’Achille comunque superata, l’esterno Spinazzola in attesa di news sul fronte Juventus e il cavallo di ritorno de Roon arrivato a Bergamo solo ieri. Al 5’ l’offside ferma la manovra con sovrapposizione di Gosens a Gomez (tocco smarcante di Freuler) e cross per Kurtic anticipato dalla difesa; nemmeno sessanta secondi e Freuler stoppa l’ex Zaza lanciato al limite dal compagno di reparto Rodrigo, ma i padroni di casa, privi dell’asso Nani e del partente Garay, sono poco incisivi. Altri quattro giri di lancetta e il Papu innesca lo stacco fuori equilibro dell’accentrato Kurtic per le prove generali del vantaggio, che arriva al tredicesimo grazie al cabezao dell’italobrasiliano Toloi, bravo a correggere in schiacciata la punizione dalla trequarti sinistra conquistata e calciata proprio dal leader atalantino. Palomino è davanti alla linea dell’ultimo difendente quando al 16’ imbocca in acrobazia Neto dall’area piccola raccogliendo lo spiovente da piazzato dell’argentino. Raddoppio sfumato, chi di schema non ferisce di schema perisce: la punizione dall’out mancino di Parejo al ventesimo rimbalza di fronte a Berisha che non trattiene, irrompe di testa Vezo che insacca quasi indisturbato all’altezza del secondo palo. Il cronometro scorre e la partita rimane piacevolmente a viso aperto: al 25’ Cristante libera di tacco Petagna, destro alto. E nel botta e risposta tra 26’ e 32’ rischiano di più i bergamaschi: Gomez colpisce quasi involontariamente di gamba senza imprimere potenza sul traversone di Gosens; di là un altro calcio franco di Parejo, da posizione centrale, innesca la torre di Jimenez e la svettata di Zaza che trova prontissimo il portiere albanese, con Masiello a opporre il corpo alla girata sottomisura di Rodrigo. A otto dall’intervallo il suggerimento di Soler consente a Gayà di infilare il pallonetto di esterno mancino, ma la terna vede il fuorigioco. Al 44’ Petagna restituisce la palla al Papu sugli sviluppi dell’ennesima punizione, il tiro da fuori è centrale.
Nella ripresa i valenciani in giallorossoblù (Dea in kit bianco con fregi nerazzurri) premono, senza che la fuga di Rodrigo (1’, telefonata a Berisha) e lo slalom con botta secca di Cancelo (alle stelle) sortiscano effetto. L’autore del temporaneo 1-0 spazza in corner il cross basso del medesimo portoghese (6’), al decimo Gomez si libera sull’asse destra-sinistra tra Kurtic e Freuler sporcato dalla retroguardia locale ma il suo sinistro sorvola l’incrocio. Si arriva al ventunesimo e all’episodio chiave. Domenech concede un angolo deviando impercettibilmente la conclusione a giro di Gomez al culmine di un’azione da lui stesso avviata per il diagonale al volo largo di Hateboer: sul tiro dalla bandierina del numero 10 dalla destra svettano almeno in tre, la spizza di tempia Cristante e la goffa diagonale di Montoya offre suo malgrado la sponda decisiva per il sinistro radente di controbalzo di Palomino. Succede poco di più, complice la girandola di cambi: per la truppa di Gian Piero Gasperini un deciso passo avanti verso il gravoso ma affascinante impegno su tre fronti. Si tratta del quinto successo di una squadra italiana nella kermesse valenciana dopo quelli di Parma (2000 e 2007), Udinese (2005) e Roma (2015).
S.F.
(foto atalanta.it)