di Matteo Bonfanti
Ce la farà mister Castellani a rivitalizzare un Azzano Fiorente Grassobbio reduce dalla sua partita peggiore? La risposta domenica alle 14.30 quando il famoso allenatore bergamasco farà l’esordio sulla panchina del dimissionario Santinelli. Il match è il più difficile possibile, ospite è infatti il San Pellegrino dei miracoli, secondo in classifica a una sola lunghezza dal Longuelo capolista, ventidue gol realizzati, sei in più di quelli della formazione prima in classifica, 3-1 senza se e senza ma nell’ultima di campionato, in casa contro l’Oratorio Stezzano.
Di contro Castellani, che ha fatto bene dovunque sia andato negli ultimi due lustri, si ritrova una rosa in grossa difficoltà nonostante fosse partita per fare una stagione di vertice. L’Azzano Fiorente Grassobbio è a quota dodici punti, appena sotto la metà della classifica. Eppure la squadra c’è, i giocatori sono forti e colpisce la pesante debacle di Albino, un 4-0 in cui la formazione rossogialloblù è scomparsa dal campo dopo appena mezzora, a riprova che la Falco era sul 3-0 già al 34’.

 

Serve invertire la rotta e Castellani ha le carte in regola per far ritrovare sorrisi e colpi da fenomeni a gente come Dendena, Mondiali, Algisi, Arzuffi, Ghannamy, Riceputi e Sare, giusto per dirne qualcuno, tutti che non hanno bisogno di presentazioni. Gatta da pelare il San Pellegrino, che più che l’affettuoso micio biancorosso del mio collega Carmelo pare in questo momento il leone avido di sangue di certi documentari su National Geographic. Oratorio Stezzano, come detto, pappato in un sol boccone dalla formazione di Rota, squadrone che ha tutti gli uomini della rosa affamati di vittorie prestigiose. Fumagalli, Capelli, R. Sonzogni, passando per Milesi, Galizzi, Frosio, Erba, un ispiratissimo Chiappa, i tre scatenati punteros, Sala, D. Sonzogni e Sissoko: sono tutti giocatori al top.  A Castellani il non facile compito di fermarli.