La difesa più forte del girone contro l’attacco più prolifico dell’intera Bergamasca. C’è l’eterno dilemma del calcio in Baradello-Fornovo San Giovanni, regine indiscusse della Prima F, il solito quesito: vince chi scende in campo per prenderne uno in meno dell’avversario o vince chi lo fa per farne uno in più? Ce lo dirà il big match fissato domenica a Clusone, appuntamento alle 14.30.  I biancorossi, in vetta a quota 25, strepitosi comunque anche là davanti, hanno il loro punto di forza nell’impenetrabile retroguardia, appena dodici reti subite. Il Fornovo, che insegue ad appena due punti, è una squadra a dir poco atomica, 33 segnature, più di tre a partita, formazioni stellare capace di creare decine di occasionissime ogni gara.
Il Baradello di mister Chiodi, gruppo senza difetti, domenica ha superato la prova Cologne nel solito modo cinico e spietato: difesa da urlo, con i bresciani che hanno sbattuto contro super Arizzi, portiere-fenomeno, Guerinoni, Cassera, Bonetti, Piantoni e Giudici. Poi il solito golasso di bomber Pietropolli e del subentrato Appiani, uno da tenere sempre d’occhio perché capace di risolverla anche quando entra dalla panchina. Probabilmente a riposo Mor Stabilini, l’altro fenomeno del settore avanzato biancorosso, in campo solo per un quarto d’oro, pensiamo proprio in vista del match col Fornovo.
E qui apriamo il capitolo sulla squadra di mister Salvi, la più prolifico della nostra provincia, che da due settimane va avanti a cinque gol a partita. Come si fa? Intanto i nostri applausi all’allenatore, che ha dato un gioco a dir poco spumeggiante, poi, va detto, che là davanti ci sono nomi  altisonanti, a cominciare da Corna, professione centravanti, leader di questo Fornovo champagne. Con lui Bianchi, un’iradiddio, e Baratella, altro attaccante freddo e spietato. Domenica tutti e tre in rete nel 5-3 alla Calcense, serviti meravigliosamente da un centrocampo in stato di grazia. Ci sarà, insomma, da divertirsi, il match è di quelli da non perdere per nessun motivo.
Matteo Bonfanti