Inter – Atalanta 3-3 (2-2)
INTER (4-3-3): Dekic 6; Zappa 7, Bettella 5,5, Lombardoni (cap.) 6, Sala 6; Gavioli 6,5 (28′ st Schirò 6), Rada 5,5, Zaniolo 7,5; Rover 5,5 (44′ st Valietti sv), Odgaard 7 (40′ st Adorante sv), Colidio 7. A disp.: Pissardo, Tintori, Van den Eynden, Nolan, Corrado, Pompetti, Visconti, D’Amico. All.: Stefano Vecchi 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Carnesecchi 6,5; Del Prato 6, Alari 5,5 (35′ st Elia 6,5), Guth 5,5; Zortea 6,5, Mallamo 6, Bolis (cap.) 7, Colpani 6,5, Migliorelli 7; Peli 7 (40′ st Colley sv), Nivokazi 6 (17′ st Latte Lath 6,5). A disp.: Pavan, Salvi, Heidenreich, Zanoni, Carminati, Chiossi, Rizzo Pinna, Kulusevski, Colley, Latte Lath, Elia, Rinaldi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Prontera di Bologna 5 (Rabotti di Roma 2 e Dell’Università di Aprilia).
RETI: 7′ pt Zaniolo (I), 20′ pt Bolis (A), 28′ pt Migliorelli (A), 39′ pt Odgaard (I), 21′ st Zappa (I), 48′ st rig. Bolis (A).
Note: mattinata coperta, spettatori 600. Ammoniti Colpani, Rada, Odgaard e Nikvokazi per gioco scorretto. Espulso Rada al 43′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Corner 2-3, recupero 1′ e 4′.
Sesto San Giovanni – 39 a 37, dietro l’Atalanta baby di Brambilla può infilarsi solo la Roma. Tre pari a rincorrersi nella tana dell’Inter e doppietta del capitano figlio d’arte, che la sfanga dal dischetto in pieno recupero: della serie, l’importante era non perdere la testa. Sul come, però, per dovere di obiettività meglio non sorvolare. Nel campionato Primavera 1 il Var non c’è e si vede. E la terna, ove responsabilizzata, ne combina di cotte e di crude. Come l’arbitro Prontera abbia potuto vedere il mani di Sala sul cross dal fondo alla disperata di Elia al 92′, invece, non è dato saperlo. Sala l’aveva presa di tutto tranne con le articolazioni superiori, sbagliando forse solo a gesticolare, con la sfera finitagli sicuramente in faccia, ferendolo anche leggermente al labbro.
Riavvolgendo il nastro chiuso da titoli di coda inevitabilmente polemici, che spettacolo. Il primo tempo è stato un inno al calcio giovanile, tra fraseggi, uno-due e qualità individuali in vetrina. E lo start, al netto della sventagliata da poco dietro il vertice di Zortea (3′), si è colorato del nerazzurro di casa al “Breda”, vedi Zappa che converge da destra per l’imbeccata a Zaniolo, pivottante quanto basta su Alari e Guth per scagliare il destro sotto l’incrocio. Al 12′ si rischia sull’intercetto di Odgaard a Migliorelli, ma il centrale bergamasco stavolta è un lampo su Colidio per chiuderlo in angolo. Otto giri di lancetta alla magia di Peli, che chiama astutamente il tocco di Gavioli lanciandosi in corridoio, e a quella di Thomas Bolis, per la gioia del suo mister e del papà mister Gian Paolo, direttamente da punizione a giro e a scendere. Un altro ottovolante di cronometro e il dai e vai con Nivokazi di Migliorelli, capace di inserirsi insaccando di destro, lui tutto mancino, nel sette, aggiunge una perla alla mattinata domenicale in diretta tv. A sette dalla pausa, nel momento clou atalantino tra bel gioco e combinazioni da applausi, ecco l’impattata sul 2 del danese della Beneamata, con la rasoiata da dentro l’area vincendo il rimpallo con Alari al culmine del contropiede gestito da Colidio.
Nella ripresa il forcing locale è decisamente più convinto, ma si arresta spesso sull’ombrello dell’imprecisione: al 3′ l’argentino cerca Zaniolo e Zappa senza trovarne la deviazione sottomisura, al 6′ Odgaard impegna Carnesecchi con un tiro sporco. Sei minuti e la chance è per Zortea, la cui volée sul traversone di Colpani, sovrappostosi a Migliorelli, non inquadra comunque lo specchio. E al 21′, a forza di riprovarci, i Vecchi-boys rimettono il naso avanti, per merito della sponda da urlo dell’autore del rompighiaccio sull’ammollo di Gavioli per il fenomenale destro al volo di Zappa, troppo angolato e troppo in alto perché il portiere ospite riesca ad arrivarci. La colpa grave dell’Interina è non affondare il colpo: al 33′ il tridente funziona, da contrattacco ad ala sinistra, fino alla conclusione di quella destra sull’esterno della rete da posizione favorevolissima, a due dal novantesimo lo stesso Rover si riscatta parzialmente servendo Adorante, che calcia senza pensarci ma nemmeno senza impegnare Carnesecchi all’eccesso. Rada affonda Latte per sventarne la ripartenza e lascia i suoi in dieci, essendo già ammonito, mentre la Baby Dea attacca a testa bassa. Fino al pallone quasi morto piovuto dalla mancina chissà come, con l’ala neo entrata a crederci e il fischietto a rivitalizzare un primo posto che pareva perso. Bravo e freddo il biondino almennese a spiazzare Dekic con una bitta sotto la traversa, ma questa è un’altra storia.
S.F.