alessandro-zanga di Simone Fornoni
Hanno la Zeta di Zorro fin dal cognome, roba che lascia il segno. Figurarsi il loro, impresso come un marchio a fuoco sul campionato da outsider della Stezzanese. La favola della Cenerentola che dopo dieci giornate e la remuntada casalinga sul Brembate Sopra si è riscoperta regina di Promo C senza mollare più lo scettro. E i numeri individuali c’entrano fino a un certo punto. Perché se Alessandro Zanga, il fantasista all around che negli schemi di Pietro Parati funge da trequartista e più spesso seconda punta, è giusto giusto in doppia cifra, la bandiera Nicola Zana, riservista pronto a calarsi l’elmetto tappando buchi nelle trincee dalla linea di mezzo in giù, non ha certo la stessa confidenza (nemneno troppo saltuaria) col gol delle annate con Di Costanzo o quelle nelle giovanili. Ecco il punto, qui si sta parlando di enfants-du-pays. Il jolly stezzanese, classe ’90, fu tra gli Allievi regionali allora guidati dall’attuale ds Sergio Airoldi che nel 2006 colsero una primizia in bacheca come il Trofeo Cassera. Oltre a DiCo junior c’era anche Mattia Piacentini in squadra, il 10 più forte della storia rossoblù recente dopo il suo tecnico alla Fiorente Luca Castellani. E l’Airone di Treviolo, spalle larghe per fendere meglio le difese e piedi finissimi, prima di aprirsi reciprocamente spazi col novellino Davide Breviario (’98 da una dozzina di centri a due dal gong), era stato il migliore della covata dei ’93.
Campioni a chilometro zero, figli di una filiera di dilettanti del balù coltivata con amore, semplicità e al riparo da diserbanti. Idem con patate per il ’91 Luca Bassanelli, che oggi veste con orgoglio i galloni di capitano fungendo da Bonucci, un leader arretrato che sgomita, gioca d’anticipo, imposta da dietro ed è una mezza ira di Dio sulle palle inattive. Un tris d’assi da calare sul tavolo verde per vincere la partita e la guerra che vale l’Eccellenza. Tre leader che hanno tenuto compatto lo spogliatoio in assenza del transfuga spagnolo Mattia Malanchini, nove nel sacco e a gennaio finito a fare l’agronomo lontano dal nido. Tutti i segreti di un successo fatto in casa.