Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giuseppe Longo, allenatore dell’Oratorio Boccaleone (Terza Categoria girone E), in merito ai fatti accaduti durante la partita contro la Nuova Polisportiva Orio e in risposta alla missiva del tecnico Sergio Albani.

Spettabile Bergamo & Sport,
sono rimasto profondamente amareggiato nel leggere quest’oggi sul vostro sito la mail del signor Albani. In primo luogo perché credo fortemente che ciò che succede in campo deve rimanere in campo, soprattutto quando i fatti citati non hanno avuto alcuna conseguenza grave, anzi il clima a fine partita era assolutamente sotto controllo con le rispettive dirigenze e i giocatori avversari a scambiarsi le scuse per il comportamento disdicevole dei propri tesserati. In secondo luogo perché il signor Albani,pur dilungandosi in particolari, ha omesso alcuni dettagli di rilevanza notevole.
Innanzitutto non posso negare lo sputo,mi sono scusato personalmente con i giocatori ed ho garantito ai dirigenti presenti che il colpevole sarà duramente punito, ma mi sembra giusto chiarire un fatto: già all’andata il signor Albani si era reso responsabile di un gesto simile, esultando in modo smodato al gol del pareggio di Nembrini al 95’, e continuando dopo la fine della partita urlando in faccia ai miei giocatori la sua gioia con toni non troppo amichevoli. Ed anche allora, momenti di tensione. Ma veniamo a domenica. L’Orio segna al 90’ il gol del raddoppio,5 minuti dopo il gol dell’1-0. Partita tranquillissima,tranne una scaramuccia nel primo tempo con due avversari che si beccano reciprocamente,ma anche grazie al buon senso dell’ottimo arbitro Duci, tutto è proseguito senza intoppi e senza alcun motivo di tensione. E questo anche dopo il 2-0, quando il signor Albani si alza dalla panchina, attraversa il campo per andare a festeggiare con i suoi tifosi sotto la tribuna e torna in panchina esultando come un ultrà. L’incredulo arbitro Duci lo espelle, e lui anziché allontanarsi inizia ad inveire contro il mondo, citando Mourinho (e io sono interista,quindi non mi sono sentito offeso), provocando l’inqualificabile reazione di uno dei miei ragazzi, che frustrato dalla partita appena persa e dal comportamento del mister avversario, non trova di meglio da fare che dimostrare il suo disprezzo con un gesto ignobile e vigliacco. A questo punto iniziano i dettagli stranamente dimenticati dal signor Albani. Innanzitutto i galantuomini in tribuna sotto cui è andato a festeggiare, iniziano a ricoprire di insulti il mio guardalinee ed un mio giocatore, che perde la testa ed inizia a rispondere a tono, tanto che devo sostituirlo, ma mentre si appresta ad entrare negli spogliatoi, il signor Albani apre la sua porta e proferisce l’insulto infame da lui citato. Piccolo particolare, uscendo il signor Albani ha detto all’arbitro: “è stato il numero 13 a sputare”. Il giocatore che ha insultato era il numero 15, 10 anni più vecchio del 13, differente stazza e corporatura, differente taglio di capelli,insomma molto difficile che li abbia confusi. Anche perché prima di proferire la frase incriminata ha urlato “15, sei un……”.
Detto ciò, ci tengo a rimarcare che il fine partita si è svolto in piena tranquillità, come può testimoniare l’arbitro stesso, quindi ritenevo l’episodio chiuso. Ci terrei comunque ad un incontro pacificatore, proponendo un’amichevole in amicizia da disputare alla fine del campionato, augurando al signor Albani che possa essere, per loro, una partita preparatoria per i playoff
In fede
Longo Giuseppe
Allenatore Or.Boccaleone