La cooperativa del gol che in Seconda si chiama Oratorio San Tomaso contro il La Torre, la squadra che abbiamo celebrato questa settimana, al comando in coabitazione con l’Almé dopo una lunghissima rincorsa. I rossoblù non possono fermarsi, ma la formazione cittadina, soprattutto tra le mura amiche, è un osso duro e poi è a sette punti dalla vetta, che a inizio dicembre significa che il campionato si può ancora vincere. Tanti, quindi, i motivi per prendersi una domenica lontano da tutti e correre a vedersi il big match in programma alle 14.30 al campo di San Tomaso.
Partiamo dallo stato di salute dei padroni di casa, reduci dallo spettacolare pareggio nel derbissimo in casa della Polisportiva Bergamo Alta. Partita stranissima, anzi incredibile, che la formazione di mister Signorelli ha cominciato dominando, poi all’87’ la rete del vantaggio degli avversari, quindi al 91’ il pareggio firmato da Gualini, “una pertica che sa aprire spazi e risolvere le fasi complicate”. Non solo lui, l’altro eroe del match risponde al nome di Pelandi, migliore in campo in assoluto, estremo difensore-saracinesca in grado di parare due rigori. Mancherà Putti, domenica in gol e autore di svariate magie prima di farsi cacciare dal direttore di gara, ma ci sarà Latrofa, pedina imprescindibile per la quantità e la qualità che riesce a mettere in campo.
E qui apriamo il capitolo La Torre che da qualche giorno guarda le avversarie dall’alto dei ventinove punti conquistati in tredici partite. Magic moment per la squadra allenata da Alberto Rota. Gioco avvolgente, spumeggiante, raffica di occasioni gol create ogni partita, difesa granitica, insomma il meglio che c’è in questo momento nella nostra Seconda categoria. La rosa è tutta al top della forma, frutto di una sapiente preparazione, Trapletti, Carollo, Guerini, Pettini, Nonni, Fravola, Bonassi, Piazzalunga e Facchinetti non sbagliano mai un passaggio. E poi ci sono Scigliuolo, Cortesi e Casanova, tre calciatori che si stanno dimostrando fenomenali, di un’altra categoria.
E poi c’è l’idea di calcio che accomuna le due formazioni, si va all’attacco per tutti 90 e passa minuti della partita, senza paura, per vincerla. Ed è il pallone che ci piace, quello che regala spesso spettacolo, sempre grandi emozioni.
Matteo Bonfanti