Atalanta – Crotone 5-1 (3-0 )
ATALANTA (3-4-3): Berisha 6; Toloi 6,5, Caldara 7, Masiello 6,5 (31’ st Bastoni 6); Hateboer 7, Cristante 6, Freuler 6, Gosens 6; Ilicic 7, Petagna 7,5 (26’ st Vido 6), Gomez 7 (30’ st Orsolini 6). A disp.: 31 Rossi, 91 Gollini, 6 Palomino, 28 Mancini, 15 de Roon, 23 Melegoni, 32 Haas, 27 Kurtic. All.: Gasperini 7.
CROTONE (3-5-2): Cordaz 5,5; Ceccherini 5, Ajeti 5, Cabrera 5,5 (26’ st Budimir 6); Sampirisi 6, Rohden 6,5, Barberis 5,5 (12’ st Kragl 6), Izco 5,5, Pavlovic 6; Tonev sv (9’ pt Stoian 6), Tumminello 6. A disp.: 3 Festa, 78 Viscovo, 34 Simic, 14 Suljic, 38 Mandragora, 37 Faraoni, 89 Crociata, 29 Trotta, 99 Simy. All.: Nicola 5,5.
Arbitro: Piccinini di Forlì 6,5 (Longo-Di Vuolo, IV Maresca; VAR Valeri e Balice).
RETI: 5’ pt Petagna (A), 25’ pt Caldara (A), 38’ pt Ilicic (A), 18’ st Gomez (A), 25’ st Tumminello (C), 29’ st rig. Gomez (A).
Note: serata serena e fresca, terreno in condizioni precarie. Spettatori 16.378 di cui 2.266 paganti (incasso 33.293 euro) e 14.112 abbonati (quota 171.715, 75 euro). Ammonito Ajeti per gioco scorretto. Var: 1. Corner 4-2, recupero 1’ e 3’ .

Bergamo – Cinquina sporca, Gomez che imbraccia la doppietta per salire a tre in classifica marcatori, un Petagna sontuoso e un Crotone fin troppo arrendevole come sparring partner, primo minutaggio anche per Vido e Bastoni: l’Atalanta centra la seconda vittoria in campionato sulle ali di una serata indimenticabile.
I bergamaschi passano alla prima vera manovra, quando Ilicic alle soglie della cinquina di cronometro centra il cross a mezza altezza dall’out destro col piede sbagliato innescando la deviazione sottoporta di Petagna con quello giusto. Il triestino aveva aperto le danze anche nel precedente della scorsa stagione a campi invertiti, il famoso 3-1 del 26 settembre a Pescara con l’adozione dell’attuale modulo, la seconda vittoria in sei giornate che fece da apripista alla monumentale volatona del quarto posto. Lo sloveno piazzato alto a destra ne ha ancora un paio da sfruttare personalmente, ma non lo fa: al 7’ converge per rientrare sul sinistro per una telefonata di cortesia, a lancetta doppia azzecca il taglio sull’allungo di Gomez dal lato corto alzando sciaguratamente alle stelle. A una ventina secca dal rompighiaccio, i nerazzurri fendono la banchisa sul fronte difeso da Sampirisi e Ceccherini: il tiro a giro di Gomez sull’asse Ilicic-Petagna viene deviato in corner da Cordaz, la parabola dalla bandierina dell’argentino accarezza la spizzata del centravanti (saltato alle spalle di Hateboer) e la zuccata vincente in caduta di Caldara davanti all’area piccola. Gli Squali agitano le mandibole a vuoto (sinistro largo di Tumminello al 29’ su apertura di Sampirisi) e per poco il Papu (32’) non cala il tris, ma sul servizio di Toloi non imbrocca l’angolazione giusta. Di là Rohden si sgancia in prima linea, ma a otto dalla pausa arriva il castigo per il nulla proposto dagli ospiti: Ilicic riceve la rimessa in gioco di Hateboer, semina il trio Cabrera-Barberis-Ajeti e infila nel sacco.
Sul finire del primo tempo i Nicola-boys si ridestano con un paio di chance di Tumminello, che impegna Berisha di sinistro da posizione defilata dopo la triangolazione larga con Rohden (avanzato di fatto in un modulo speculare) e quindi svettando sul corner susseguente di Pavlovic. La ripresa si apre con la ripartenza secca dalla destra di Petagna che la serve al capitano su un piatto d’argento, ma Cordaz difende il suo palo. Succede pochino fino al 17’ quando ancora il centravanti avversario, uno che deve soffrire la solitudine del bomber, non spaventa da fuori il numero 1 della nazionale albanese, e sul ribaltamento Hateboer allunga per l’assistman Ilicic: palla a Gomez, controllo e sinistro tra le gambe di Cordaz che non trattiene. Ormai è pura accademia: al 25’ il lancio di Stoian pesca in area Tumminello che firma il punto della bandiera di destro con il solo Caldara rimasto a contrastarlo; quattro minuti e Pavlovic ferma irregolarmente l’incursione dalla trequarti di Caldara consentendo al lider maximo di far doppietta dal dischetto col più classico dei cucchiai. C’è ancora il Var, ed è la sesta volta per la Dea dopo le due col Sassuolo e le tre col Chievo di domenica: al 42’ lo scambio Vido-Ilicic vale il filtrante per il set chiuso da Orsolini, annullato in seguito al ricorso alla verifica video. Poco male.
S.F.