Atalanta – Torino 2-1 (0-0)

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha 6; Toloi 6, Caldara 6,5, Mancini 6 (36′ st Bastoni sv); Hateboer 6 (1′ st Castagne 7), de Roon 6,5, Freuler 7,5, Gosens 7; Cristante 6,5; Gomez 7, Barrow 6,5 (41′ st Cornelius sv). A disp.: 31 Rossi, 91 Gollini, 32 Haas, 44 Kulusevski, 45 Latte, 29 Petagna. All.: Gasperini 7.

TORINO (3-4-2-1): Sirigu 6,5; Nkoulou 5,5, Burdisso 6, Moretti 6; Bonifazi 5,5 (22′ st Molinaro 6), Acquah 6 (31′ st Berenguer 5,5), Rincon 6, Ansaldi 6; Edera 6.5 (39′ st Niang sv), Ljajic 6,5; Belotti 6. A disp.: 1 Ichazo, 32 V. Milinkovic-Savic, 60 Fiordaliso, 5 Valdifiori, 61 Kone, 63 Adopo, 51 Butic. All.: Mazzarri 6.

Arbitro: Aureliano di Bologna 6,5 (Schenone-Tasso, IV Rapuano; Var Guida e Fiorito).

RETI: 8′ st Freuler (A), 11′ st Ljajic (T), 19′ st Gosens (A).

Note: pomeriggio caldo e soleggiato, spettatori 18.856 di cui 4.692 paganti (incasso 83.382 euro) e 14.164 abbonati (quota partita 174.495,95 euro). Ammoniti Caldara, de Roon e Ansaldi per gioco scorretto, Moretti per proteste. Corner 11-4, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – L’Atalanta s’aggrappa a un Remo di cognome Freuler e alla prima di Gosens (già a segno a Liverpool in Europa League) in campionato, nonostante l’intermezzo thrilling di Ljajic, e battendo il Torino scavalca il Milan al sesto posto al termine di un pomeriggio dominato in lungo e in largo.

Al 4′ sbuca di testa Belotti dall’angolo dalla destra del serbo, ma la porta è quell’attimo più in basso, al 7′ Burdisso fa lo stesso sempre sulla parabola del medesimo assistman dall’out opposto sugli sviluppi del secondo tiro della bandiera a favore granata. Serve una cinquina secca di cronometro a Gomez per ingranare, ma il suo sinistro a incrociare dal vertice di competenza sfila a lato del palo lontano. Al 18′ il Papu, in combinazione con Barrow e Cristante, apre per il cross di Gosens: Freuler tenta la sponda di testa dalla destra dell’area piccola, Burdisso chiude in fallo di fondo svettando. Un altro minuto e Freuler non inquadra lo specchio da fuori, quindi al 23′ tocca al tiro-cross di Gosens smanacciato da Sirigu. Ai subalpini si spegne la luce: giro di di corsa numero 29, Hateboer mette in mezzo per la girata di Barrow fiacca e centrale, il portiere ospite devo solo distendersi alla sua sinistra e bloccare. Il monologo prosegue al 31′: Barrow riceve da Gomez, aggira Burdisso e scaglia il sinistro con Sirigu a difendere il palo di piede, raccoglie Freuler per Hateboer che spara alto senza ostacoli davanti. A otto dalla pausa il gambiano ha un’altra chance dal limite grazie a Cristante, ma il suo sinistro non è angolato e trova i pugni dell’estremo altrui. Al 44′ Berisha decide di regalare un po’ di suspense rinviando sui piedi di Ljajic che fortunatamente non può indirizzare la conclusione.

Si risbuca dal tunnel e all’ottavo Freuler, apripista anche mercoledì a Benevento, apre le danze insaccando di testa all’altezza del secondo legno sul cross di Barrow dopo una splendida combinazione con Cristante. Ma non c’è tempo per esultare, perché in capo a un tris di lancetta Belotti accompagna Edera che da sinistra pesca il taglio del pareggio di Ljajic. Mancini tenta subito la strada del nuovo vantaggio prendendo l’ascensore sul corner di Gomez, ma la mira è sballata. Niente paura, c’è spazio anche per le primizie nella calura primaverile tinta di nerazzurro: Gomez smista a destra per Castagne il cui traversone basso trova la deviazione di piatto mancino di Gosens. Il nasino avanti ringalluzzisce un po’ tutta la rosa del Gasp: Mancini in torsione (25′) sul tiro dalla bandierina del Papu manca di un amen il bersaglio, a ruota Castagne ci arriva di testa anche lui cogliendo l’attimo sull’ammollo dello stesso numero 10, che al 29′ impegna Sirigu a giro dopo lo scambio con Gosens. Al 33′ il muro difensivo devia sopra il montante la stoccata di Cristante servito dal Papu; Berisha (35′) da par suo deve ovviare a un alleggerimento di Castagne uscendo di piede su Edera. La girandola di cambi nel finale (Niang per Edera, Bastoni e Cornelius per Mancini e Barrow) non sposta l’inerzia, esattamente come il colpo di testa di Ansaldi fuori equilibrio sul cross di Molinaro.

S.F.