di Fabio Viganò
Jurgen Klinsmann, attuale commissario tecnico degli Stati Uniti – nonché ex attaccante di Inter e Sampdoria – lo ha definito ‘il Mondiale più bello di sempre’. Del resto, per un calciatore, disputare un Mondiale in Brasile deve avere un sapore del tutto particolare: sfilare sul ‘green carpet’ del Maracanà di Rio, sacro tempio del football e delle epiche battute di caccia dei vari Pelè, Garrincha e Rivelino, non dev’essere roba di tutti i giorni. Una sorta di Woodstock del calcio, potremmo definirla.
E, visto che di grandi palcoscenici stiamo parlando, vien quasi naturale pensare gli attori che calcheranno quelli dell’evento sportivo più importante di tutto il 2014.
Noi di Bergamo&Sport abbiamo ipotizzato una sorta di ‘Top 11’, cercando di stilare una formazione ‘equilibrata’ e non esclusivamente votata all’attacco come è solito fare in questi casi. Del resto, che gusto c’è ad inventarsi una formazione infarcita dei vari Maradona, Platini, Cruijff e Van Basten tutti assieme?
Questi gli undici nomi usciti dalla centrifuga: in porta citiamo Manuel Neuer. Il guardiano del Bayern Monaco è tra i migliori interpreti del ruolo. Coi bavaresi ha fatto incetta di trofei e in bacheca avanza giusto lo spazio per infilarci la vecchia Coppa Rimet.
Davanti a lui schieriamo un quartetto di assoluta affidabilità, composto da Philippe Lahm, Thiago Silva, Diego Godìn e Sergio Ramos. A loro il compito di stringere le viti della nostra difesa. Il primo, capitano del Bayern, della Nazionale tedesca e idealmente pure della Nostra, non ha bisogno di presentazioni. Il secondo, considerato (quasi) all’unanimità il miglior centrale difensivo del mondo, potrebbe alzare la Coppa in veste di Capitano della Seleçao. Il terzo, colonna dell’Uruguay e dell’Atletico Madrid di Simeone, è l’outsider di turno: un suo gol al Camp Nou ha marchiato a fuoco l’edizione 2013/2014 della Liga ed il suo nome non poteva mancare. Il quarto, dirottato sui fianchi – lui che al Real opera da centrale – ha consegnato ai Blancos il pass per la finale di Champions segnando due gol nella tana degli ex Campioni del Bayern, e pure quello per i supplementari nella finalissima di Lisbona, autografando con inchiostro indelebile la ‘decima’ coppa della storia madridista.
A centrocampo non poteva mancare lui, Andrea Pirlo: il metronomo bresciano è come Fellini, il regista che tutto il mondo ci invidia. Sarà lui a rappresentare i colori azzurri all’interno della nostra ‘Top 11’. Ai suoi fianchi immaginiamo Yaya Tuoré, colosso della Costa D’Avorio e vero punto di forza del Manchester City fresco campione d’Inghilterra, e Andrès Iniesta: se Pirlo sta a Fellini, la mezzala spagnola sta a Salvador Dalì. Il pallone, tra i suoi piedi, può assumere pieghe surreali.
In attacco spazio ai soliti noti. Cristiano Ronaldo e Messi saranno i due uomini d’oro del Mondiale. I fuoriclasse più attesi insieme a Neymar: ai suoi piedi circensi sono aggrappate le speranze di milioni di tifosi brasiliani sparsi in tutto il globo.
Tutto questo ben di Dio nelle paciose mani del c.t. Del Bosque, demiurgo della Spagna campione del mondo in terra sudafricana.
E se la nostra formazione non vi soddisfa, basta ricordarsi dei vari Robben, Ribery, Gotze, Reus, Cavani, Suarez, Xavi, Casillas, Rooney, Buffon, Van Persie, Modric, Di Maria, Higuain, Balotelli, Costa, Hazard, Pogba, Benzema e chi più ne ha più ne metta. Vuoi vedere che Klinsmann ci aveva davvero azzeccato?