Un mago in panchina, Emanuele Impicciché, uno che quando giocava vinceva le partite da solo grazie a un mancino incredibile, un presidente entusiasta che ha una voglia matta di salire sempre più in alto, Duilio Armanini, una serie di dirigenti competenti, una rosa di assoluto valore. Ecco spiegato in sintesi il magic moment che si vive in casa Verdellinese, in vetta nel difficilissimo girone L di Prima categoria. Biancoverdi fortissimi, ottimi in attacco, trenta gol fatti in quindici partite, stratosferici in difesa con appena dodici reti subite, trentaquattro punti conquistati, frutto di undici vittorie e di un pareggio, insomma una squadra di cannibali.
Vediamoli, quindi, uno per uno. Il bomber è l’inossidabile Hebert Magri, classe 1980, uno fortissimo che ha fatto la storia del calcio provinciale, l’anno scorso in doppia cifra allo Sporting Brembatese, quindici golassi in campionato, quest’anno già a quota dieci gol. Solida e (quasi) impenetrabile la difesa formata dal portiere Ferraioli, da Gotti, Paganelli, Mora e Bossi, gente che non sbaglia mai, quattro big della categoria. Ispirato il centrocampo che ha in Guinko i sette polmoni che servono a chiudere i varchi al gioco avversario, e ha in Ardenghi, Trono e Linguanti gli inventori delle trame offensive. In avanti non solo Magri, importanti anche Fall Pape e Ripamonti, entrambi in rete nella vittoria interna all’inglese domenica pomeriggio contro il Badalasco.
Verdellinese perfetta e senza pecche e con una rosa che ha tanti protagonisti anche in panchina, necessari per arrivare al titolo più importante, quello che in primavera porta al salto in Promozione. Ora a Verdellino, nella sede al numero uno di via Oleandri, ci si gode il primo successo, quello di campioni d’inverno, che è vero che non vale niente, ma è comunque un traguardo che alza il morale a livelli altissimi.
Matteo Bonfanti