Nel girone B di Terza ci sono tre squadre fenomenali. C’è il Clusone che è la forza della tradizione, c’è la Virescit che è l’entusiasmo che dà essere una rivelazione che gioca in modo meraviglioso e poi c’è il Calcio Leffe, la squadra che se il campionato finisse oggi conquisterebbe il grande salto in Seconda, quello che per ragioni diverse meriterebbero tutte e tre le battistrada.
Sipario quindi sui campioni d’inverno, il Calcio Leffe, ora a quota 27 punti, frutto di otto vittorie, tre pareggi e una sconfitta. Ruolino di marcia ottimo, ma come tante altre regine d’inverno. Quello che rende i biancazzurri seriani una compagine mostruosa sono i gol realizzati, tanti, tantissimi, come nessun’altra squadra bergamasca. La cifra è da capogiro, la dico tutta d’un fiato, quarantatre gol in dodici partite, che significa quattro a domenica, insomma una valanga di golassi.
A farne tanti Matteo Imberti, classe 1993, giocatore stratosferico per la categoria, il killer del Clusone nell’ultima giornata. Accanto a lui un altro principe della pelota, Nicola Capitanio, che del compagno di reparto ha la stessa impressionante tecnica e che domenica è apparso imprendibile ogni volta che ha deciso di partire palla al piede. Ma se un complesso calcistico crea una ventina di occasioni a partita è perché ognuno recita il proprio spartito in maniera perfetta. Sipario quindi su tutti i tenori seriani, prendendo a piene mani dalla bella cronaca della nostra Valentina Peracchi.
La nostra corrispondente ci racconta che Andrea Imberti è un portiere sempre attento e pronto, Fabio Bosio è uno che fa soffrire gli avversari per via della sua velocità, Donda è un terzino che dietro non lascia varchi e davanti pennella palle invitanti per i punteros, Filisetti svetta di testa in lungo e in largo su tutte le palle, Gusmini è uno che dalle sue parti non fa mai passare nessuno, Bettineschi è il baluardo insormontabile, Alberti un folletto imprendibile sulla sua fascia di competenza e Koubaa si inserisce in attacco spaccando in due la difesa avversaria. Poi c’è Mattia Bosio, 1998 da urlo per tecnica e dinamismo, quindi i due fenomeni del gol di cui abbiamo parlato prima.
Applausi anche a mister Vavassori per questo capolavoro chiamato Calcio Leffe.
Matteo Bonfanti