di Fabio Deblasio
In un calcio dove i risultati sono tutto per un allenatore, ora non basta più nemmeno questo. E’ il caso di Stefano Comi, fresco vincitore di un campionato di Seconda categoria con l’Uso Zanica, club che non l’ha confermato. Il giovane tecnico, fino alla scorsa settimana, era addirittura senza squadra. Ora ha accettato di scendere in Terza e di sposare il progetto dell’Azzano Calcio e noi abbiamo sentito le sue ragioni.
Quali sono state le motivazioni che le hanno fatto accettare l’incarico ad Azzano?  “C’é più di una motivazione che mi ha spinto ad accettare  Azzano; innanzitutto la mancanza del rettangolo verde che cominciava a farsi sentire. E’ solo da quattro anni che alleno in prima squadra ma prima ho sempre giocato e iniziare una stagione senza squadra mi ha fatto uno strano effetto. L’altra motivazione è stata la volontà della società che mi ha voluto fortemente puntando sulla mia persona e sulla mia professionalità”.
Che ambiente ha trovato? “Sano e serio con persone disponibili che hanno voglia di crescere con un progetto a lungo termine. La società ha investito in questi anni nel settore giovanile e ora vuole migliorare anche per quanto riguarda la prima squadra”.
Le aspettative per la stagione? “Sono di far crescere la squadra dal punto di vista del gioco, quindi tatticamente e tecnicamente, mentre in termini di classifica di raggiungere i playoff  possibilmente facendo crescere alcuni giovani in rosa”.
Comi, ha vinto il campionato, ma ha faticato a trovare squadra. Come mai? “Questa è una domanda che bisognerebbe rivolgere alle società… A parte gli scherzi penso che non ci sia un motivo particolare. Forse perché si ha un po’ il timore di affidare squadre anche di categorie superiori ad un allenatore giovane come me, o altrimenti perché non si è abbastanza conosciuti, ma non voglio pensare a quello che è stato”.
Qual’è la sua idea di calcio? “Mi piace che la mia squadra cerchi di fare la partita e che entri in campo con la mentalità di vincere, ogni giocatore deve sapere sempre cosa fare in ogni situazione di gioco, sia in fase di possesso che in fase di non possesso di palla. Cerco sempre di tenermi aggiornato andando a vedere anche allenamenti di altre squadre. E’ importante programmare in ogni minimo particolare sia il lavoro della settimana, che la partita della domenica perché sono convinto che i particolari facciano la differenza”.
Il suo sogno calcistico? “Non guardo troppo in là, mi piace stare con i piedi per terra. Cominciamo magari a vincere un altro campionato…”.
Auguriamo il meglio a mister Stefano Comi per la sua nuova avventura giallorossa.