Atalanta – Torino  2-3
Atalanta (4-3-3): Miori 6; Barba 6, Zanoni 6, Caldara (cap.) 6, Forgacs 6 (44′ st Lunetta sv); Grassi 6,5, Cavagna 7, Olausson 6 (13′ st Marchini 6); Pugliese 6, Bangal 6 (32′ st Tulissi sv), Varano 7. A disp.: Merelli, Kecskes, Messina, Deri, Ronzoni, Ungaro, Parigi, Pilenga. All.: Valter Bonacina 6,5.
Torino (4-3-3): Saracco 6; Bertinetti 6, Ientile 6,5, Benedini 6, Barreca 6,5; Coccolo 6,5 (25′ st Morra 6,5), Comentale 7,5, Parodi 6; Aramu 7, Pardini 6 (21′ st Rosso 6,5), Gyasi (cap.) 7 (46′ st Graziano sv). A disp.: Gilardi, Fissore, Capello, Pautassi, Migliore, Moreo, Rosa Gastaldo, Barale, Capocelli. All.: Moreno Longo 7.
Arbitro: Rapuano di Rimini (Cecconi, Bercigli; IV Albertini).
Reti: 36′ pt Cavagna (A), 43′ pt Coccolo (T), 44′ pt Varano (A), 34′ st Ientile (T), 44′ st Gyasi.
Note: serata tiepida con terreno leggermente scivoloso, spettatori 1.300 circa. Ammoniti Forgacs, Barreca e Benedini. Corner 2-8; recupero 2′ e 3′.

Rimini – Il Toro da matare contro ogni pronostico? Un’impresa titanica colata a picco in extremis per la baby Atalanta di Valter Bonacina, che facendosi infilare in rimonta dopo essere stata due volte in vantaggio conferma i limiti di tenuta denunciati nella seconda parte di regular season. La portaerei Torino guadagna la meritata semifinale contro la Lazio campione uscente (da 0-2 a 3-2 in dieci nel derbissimo di Sant’Arcangelo), proprio l’ostacolo alla rincorsa al titolo dei nerazzurrini nella scorsa edizione delle Final Eight. Giovedì è il turno di Juventus-Chievo e Fiorentina-Palermo, i quarti della parte bassa del tabellone.
La traversa del mancino Aramu su punizione arcuata dalla destra al 1′ preannuncia guai nella lotta fra tridenti, ma tra la ritrovata compattezza e il dipanarsi del gioco sulle ali dei piedi buoni i Cina-boys nel primo tempo fanno un figurone prendendo via via le misure al più quotato avversario. I dominatori del gruppo A (63 punti su 78 e solo 1 ko contro 6 dei bergamaschi, secondi dietro al Chievo nel B) eccedono in leziosità e il match vive di rare fiammate: quanto basta al metronomo Cavagna per percorrere la navata dopo un recupero ed esplodere da venticinque metri una traiettoria resa imparabile dalla deviazione di Ientile. L’1-0 dura sette giri di lancetta, perché l’ennesima iniziativa del bomber altrui propizia la sponda di Gyasi che innesca la girata di sinistro dell’interno Coccolo. Quanto a inserimenti, però, l’insinuante Varano – che al 25′ cicca il rigore in movimento offertogli su un vassoietto da Grassi – ne sa più del diavolo: il fantasista parte dall’out, scambia con Bangal e si smazza quaranta metri di corsa culminata nel fantasmagorico pallone del 2-1.
Per afferrare le corna al nemico ci vorrebbe una ripresa ancor più a ranghi serrati, ma l’Atalanta si abbassa troppo e non regge il ritmo. Il miracolo di Miori, che vola al 7′ sul tiro a botta sicura di Coccolo favorito da cross di Barreca e velo di pardini, è il preludio a una sofferenza crescente che sfocia nel paio di acuti dalla parte sbagliata. L’undici di Longo colleziona occasioni dalla bandierina – Cavagna al quarto d’ora cerca invano il bis personale di controbalzo – e al 34′ riacciuffa il pari, grazie alla correzione di testa di Ientile sull’angolo di Comentale.  Al 41′ la doccia fredda di Gyasi, che lanciato lungo proprio dal play basso piemontese fa secchi Caldara e Miori con controllo a seguire e diagonale mancino perfetti.
S.F.