A pensarci bene, nonostante appartengano a generazioni diverse i due hanno molto in comune: sanguigni e carismatici, sono pronti a tutto pur di portare la loro squadra in Europa, con la loro leadership mai in discussione all’interno dello spogliatoio. E in fondo a oggi li divide un solo punto in classifica, appena una lunghezza da mantenere, aumentare o azzerare (a seconda dei punti di vista) al termine di novanta minuti di fuoco e che potrebbero essere decisivi anche per il loro futuro. Gian Piero Gasperini e Rino Gattuso sono senza dubbio due dei protagonisti più attesi dello spareggio europeo in programma domenica alle 18, ma si scontreranno a distanza: l’allenatore atalantino infatti, che è uno che di certo non le manda a dire, è stato squalificato per una giornata per “insulti al Var”, e per questo big match dovrà accomodarsi in tribuna, con l’incrocio tra i due tecnici che sarà quindi solo virtuale. Il palcoscenico del bordo campo sarà infatti tutto per Gattuso, un altro che al pari di Gasperini è un maestro nel motivare la propria squadra. Doveva essere un traghettatore, ma l’ex “ragazzo di Calabria”, subentrato a Vincenzo Montella a fine novembre, ha cambiato mentalità ai rossoneri, facendo correre il suo Milan e conquistandosi un meritato rinnovo contrattuale. E’ vero, aveva iniziato male, con un clamoroso pareggio contro il Benevento fanalino di coda, ma con il passare delle giornate il Milan ha saputo assumere una sua fisionomia, recuperando punti su punti sulle dirette avversarie proprio grazie alla mano pesante di Gattuso, bravo a instillare il proprio carattere forte nei suoi ragazzi, senza guardare in faccia a nessuno. Un po’ come Gasperini, un altro che ha sempre saputo esaltare le doti dei proprio giocatori, facendo di necessità virtù e conquistando traguardi importanti con rose tutt’altro che eccezionali. I due, al di là di moduli e convinzioni tattiche, hanno quindi tanto in comune: parola di uno dei protagonisti della gara di domenica, Suso, che dopo tanta panchina al Milan ha saputo dimostrare il proprio valore a Genova, proprio sotto la guida del Gasp, e che ha dichiarato come Gattuso gli ricordi per più di un aspetto proprio il tecnico atalantino. Ed è vero che quando scendono in campo gli undici di Gasperini e Gattuso, tutto può succedere, perchè con loro conta il carattere, più della tecnica. Per l’Atalanta non c’è da fidarsi, quindi, nonostante il Diavolo sia con il morale a pezzi dopo la pesante sconfitta nella finale di Coppa Italia di mercoledì scorso: i rossoneri sanno che non possono più sbagliare, perchè domenica prossima chiuderanno il campionato ospitando una Fiorentina che sta volando e che al pari di Atalanta e Milan è decisa a conquistare un posto in Europa League. E a 180’ dal termine del campionato, in un contesto così pieno di incognite, è proprio Gasperini, uno che di rush finali se ne intende, che potrebbe approfittare della situazione, trascinando ancora la sua Atalanta nell’olimpo del calcio europeo.
Fabio Spaterna