Bergamo – E’ andata vicino alla prima vittoria stagionale Silvia Persico, ma il cuore e il coraggio della junior bergamasca non sono bastati, perché a 700 metri dall’arrivo la fuga che l’ha vista protagonista insieme a Francesca Strozzo e a Katia Ragusa si è esaurita ad un passo dal traguardo con il forte ritorno del gruppo regolato in volata da Elena Bissolati. Se da un lato c’è il lieve rammarico per la vittoria mancata, dall’altro c’è la conferma – semmai ancora ce ne fosse bisogno – di uno stile di correre targato Valcar PBM – Vigor che fa del coraggio e dell’intelligenza di corsa i suoi marchi di fabbrica: solo mettendosi in mostra e andando all’attacco si impara davvero a correre e si raggiungono grandi risultati.
Uno stile di corsa ricercato anche dai selezionatori dalla Nazionale che si prodigano ad ogni intervista a sottolineare quanto sia importante correre attaccando e non limitandosi ad aspettare la volata; ed è un piacere osservare che nel team blufucsia questo modo di interpretare la gara (e non per avere il “piazzamentino”) non solo è nel DNA di un’atleta super combattiva come la “veterana” Silvia Persico, al sesto anno in maglia blu fucsia e sempre protagonista di azioni coraggiose, ma anche dalle atlete arrivate solo quest’anno nelle categorie inferiori.
Sì, perché dietro alla fredda lettura del dato statistico che dice “Sara Margheritis, nona” e “Lucrezia Francolino, settima”, esiste tutta un’altra verità: che entrambe le atlete della Valcar hanno vissuto la gara da protagoniste.
Molto solida la prova dell’esordiente Lucrezia Francolino abile non solo a chiudere la fuga in discesa sulla scalatrice Gaia Masetti scattata sulla salita ad Egna, ma anche a disputare una dignitosa volata nella gara che ha visto la vittoria di Veronica Zaninelli.
Migliore gara stagionale invece per l’allieva Sara Margheritis che ben si è comportata in una gara molto dura al cospetto delle migliori atlete italiane di categoria, perché ha tenuto il passo delle migliori, lei che nel gruppo delle cinque di testa era la meno “titolata” (in fuga c’erano la campionessa italiana in carica Elena Pirrone, la pluricampionessa italiana su pista ed ex campionessa italiana strada Letizia Paternoster, la vice campionessa italiana Alessia Vigilia e la ex medaglia di bronzo agli italiani esordienti Sofia Frometa).
Non solo. Quando si è ritrovata a giocarsi la volata nel gruppetto delle migliori, Sara è stata brava a provare ad anticipare la volata per provare a sorprendere le compagne di fuga più veloci di lei, finendo nona. Certo, fosse stata a ruota magari avrebbe raggranellato due o tre posizioni in più, ma avrebbe avuto la certezza della sconfitta. Ma che senso avrebbe avuto?