Ricostruire il calcio italiano. Horst Wein, il guru mondiale del calcio giovanile, ispiratore della cantera del Barcellona, sbarca a Bergamo per un corso di formazione unico all’insegna dell’innovazione.
Il fragoroso flop dell’Italia ai Mondiali in Brasile è l’evidente fallimento di un sistema. Ecco perchè – è ormai chiaro a tutti – è giunto il momento di cambiare rotta. Di percorrere un’altra strada, che metta in archivio gli errori del passato e del presente. Bisogna ripartire dai bambini. Dal calcio di strada. Da un nuovo modello di insegna-mento. Da formatori qualificati.
Horst Wein, il coach dei coach, ispiratore della ineguagliata cantera del Barcellona, che ha formato oltre 12mila allenatori in 60 Paesi del mondo, dal 27 al 29 agosto sarà a Bergamo per portare la sua ricetta. Si chiama “il calcio a misura dei ragazzi” ed è il metodo adottato dalla Federazione Spagnola, grazie alla quale ha creato le generazioni diventate campioni d’Europa e del mondo. Lo stesso metodo utilizzato da Nazioni emergenti come il Messico, il Costarica, la Colombia.
Grazie all’FC BERGAMO, società neonata che vuole puntare sulla qualità, partendo dalla Scuola calcio, tutti i tecnici della Lombardia e oltre avranno modo di partecipare a un corso di formazione di livello mondiale che si terrà presso il centro sportivo di via Flores. Un format che, nei mesi scorsi, ha già riscosso un grande successo a Desio, Carpi, Roma, Pescara, Sassari, coinvolgendo oltre 600 allenatori lungo la Penisola, sia di società dilettantistiche che professionistiche.
Wein, vero e proprio “santone” venerato in tutti i continenti per la sua sapienza calcistica, sarà affiancato dal prof. Marcello Nardini, ex portiere dell’Hannover 96 in Bundesliga, formatore dei formatori e presidente della Horst Wein Association Italia. Wein e Nardini dimostreranno il FUNino (calcio 3 contro 3 a quattro porte ideale per sviluppare le capacità intellettive dei bambini, uno dei segreti della crescita di un giocatore straordinario come Xavi) e una serie di esercizi di “Brain Kinetic”, con gli specialisti dott. Marco Lizzio e Franco Anglana e l’ausilio di attrezzature particolari come palloni da rugby, palloni sonori, bende totali e parziali e mascherine speciali. I partecipanti avranno modo di entrare in “un’altra dimensione” dell’insegnamento calcistico, lontana anni luce da schemi e modelli ormai antiquati.
Ultimamente, Wein è spesso in Italia, dove vuole gettare le basi per la rinascita del calcio tricolore: come? Con i corsi di formazione e dando il suo contributo a un polo di formazione per allenatori che nascerà in Sardegna. Ma anche con il primo Festival internazionale di FUNino che si terrà il 20 settembre a Monza, con squadre di bambini da tutta Europa. La sua ricetta base – che consiglia all’apparato pallonaro nazionale – è a costo zero: “Occorre ristrutturare le competizioni formative cancellando ogni campionato fino ai 12 anni: in nessun Paese del mondo si fanno classifiche con i bambini, creano solo stress. Poi bisogna offrire diversi giochi, non sempre lo stesso: loro vogliono varietà, proponiamo un gioco nuovo ogni 3 mesi. Il calcio deve essere a misura di bambino sia sotto il profilo fisico che intellettivo: non possono a 9 anni giocare in un campo a 7. Con il FUNino ci sono molti gol, non badano al risultato, rischiano, non hanno paura di sbagliare, anzi imparano dagli errori e si divertono, senza pressioni. Ecco, in Italia i bambini hanno troppe pressioni, troppi esami, a calcio, come a scuola”. Secondo Wein, “occorre cambiare metodo di insegnamento: cancellare il termine istruttori e creare formatori, che accompagnino i giovani a una scoperta del gioco, senza dare istruzioni”.
“E’ una occasione unica per conoscere il nuovo che avanza – dichiarano i responsa-bili del FC BERGAMO – per mettere davvero il bambino al centro del progetto e fargli riscoprire il piacere del calcio. Noi vogliamo impostare un lavoro di qualità, superando tutti i campanilismi che si vivono nel panorama dilettantistico bergamasco, promuovendo e condividendo questo metodo eccezionale”.