Atalanta – Gambarogno-Contone 12-1 (6-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso (1′ st Rossi); Toloi (cap., 27′ st Cisse), Palomino (1′ st Demiral), Okoli (1′ st Djimsiti); Zortea (1′ st Hateboer), Freuler (1′ st Pasalic), De Roon (1′ st Scalvini), Maehle (1′ st Ruggeri); Koopmeiners (1′ st Malinovskyi); Cambiaghi (1′ st Boga), Muriel (1′ st Zapata). A disp.: 47 Bertini. All.: Gian Piero Gasperini.
GAMBAROGNO-CONTONE (4-4-1-1): Rajkovacic (1′ st Vidovic); Mattei, Studenovic (1′ st La Teano), De Giambattista, Korinnyi (1′ st Sargenti); Dos Santos Barros (1′ st Di Giglia), Facchinetti (1′ st Cepilov), Borga (cap., 31′ st Korinnyi), Corcione (37′ st Pesenti); Sciarini (5′ st Maggioni); Terzic (15′ st Bianchi). A disp.: 5 Monighetti. All.: Mirto Somazzi.
Arbitro: Nuzzo di Seregno (Marra ed Ercolani di Milano).
RETI: nel pt 4′ e 12′ Koopmeiners, 19′, 25′ e rig. 35′ Muriel, 32′ Okoli; nel st 6′ Boga, 8′ Pasalic, 13′ Djimsiti, 32′ e 33′ Pasalic, 37′ aut. Demiral (G), 43′ Malinovskyi.
Note: pomeriggio soleggiato e afoso, spettatori 2 mila circa. Cooling break: 25′ pt, 25′ st. Corner 13-0, recupero 2′ e 1′.

Clusone – Attaccanti invertiti nel primo tempo, due da triplete tra i superbig della squadra, esperimenti a go-go, il neo acquisto a riposo, Rafa in campo più di chiunque e Mousta Cisse, però da rincalzo, ancora a tutta fascia, stavolta a sinistra. Alla fine è la solita, scontatissima goleada contro uno sparring partner presente solo per onor di firma, eppure capace della beffa finale facendo breccia nel grosso malinteso tra difesa e numero uno. Il ritiro di Clusone è chiuso dal terzo test, a ruota delle due rappresentative radiciane, contro il Gambarogno-Contone (Seconda Lega Interregionale, il primo livello amatori svizzero), privo tra l’altro dell’annunciatissimo ex di turno Stefano Tonsi, mezzosinistro che fu compagno in Primavera di Caldara, Conti, Gagliardini e Grassi partecipando anche alla finale nazionale di Gubbio nel 2013 persa con la Lazio. Si torna a Zingonia: mercoledì 20, alle 17, amichevole più probante con la buona serie C del Lecco.
Subito avanti col tap-in destro di Koopmeiners, lesto a ribadire in porta dopo il muro di Studenovic a Muriel, servito dallo scarico di Cambiaghi, arrembante quando parte da destra, i nerazzurri spolverano la baby argenteria con la girata successiva di Okoli dal limite non baciata dalla mira sugli sviluppi del corner del Ronaldito. Anticipo su Dos Santos e staffilata centrale, scollinato il decimo, rimettono in mostra il braccetto vicentino tornato dal prestito-promozione a Cremona insieme al convalescente portiere Carnesecchi. E il 2001 innesca pure il rigore in movimento che consente al tulipano della trequarti di imbracciare la doppietta. In panchina il Gasp si agita per certe ritrosie e distrazioni, altrimenti non sarebbe lui. Verso il quarto d’ora il tris personale dell’Oranje, in asse con Toloi (alla prima estiva, come la punta brianzola) è scongiurato da Mattei, mentre il capitano del Mato Grosso (17′) gira sull’esterno in scia di alla catena di destra, duemila e novantanove (servizio di tacco e bolide parato al 36′) vogliosi di vetrina.
Tra la Dea in rodaggio e il 3-0 dell’unico colombiano in campo dallo start c’è la paratona di piede di Rajkovacic per dire di no a Maehle, ma l’incombenza è assolta proprio dal suo assistman, imbeccato da Freuler per il balletto di dribbling e finte propedeutico all’appoggino sinistro. L’ex Under 19 brambilliano tornato da Pordenone si tiene il poker in canna scivolando sul la di RoboKoop. Al 25′, alle soglie del cooling break, Lucho in combutta col compagno di linea aggira il portiere altrui per la più comoda delle insaccate. Schiacciando l’angolo del pendolino trentino Toloi (sfida col guantipede nemico rinnovata al 37′ su tiro dalla bandierina dell’apripista) trova l’alzata sopra la traversa e quindi la carambola palo-portiere che agevola la manita ravvicinata del difensore italo-nigeriano. Il sesto è di rigore, con tripletta dell’attaccante da cumbia, spiazzante di mezza suola, per il contatto tra lo svizzero con la fascia al braccio e il vimercatese: dall’out, grande alzata di capo dell’ex AZ per cercare quest’ultimo.
Inizia la ripresa e, scavallato il sette dal piazzato di Malinovskyi, al culmine di un’azione corale è Pasalic a riporgere la sfera a Boga (che poi prenderà il legno due volte, ingrato al grasso che cola di Hateboer) per il settimo sigillo, con l’ottovolante di diritto di Supermario col mancino di seconda dopo un cross di Zapata respinto da estremo difensore e muro ospite. Djimsiti cala la nona sinfonia azzeccando il 13 grazie a stop e diagonale col piede debole sul filtrante a scavino del Toro di Cali, a digiuno di suo. Sussultone al 18′, quando la sventagliata by Di Giglia mette in apprensione Rossi, comunque saldo sulle gambe per opporsi al tentativo di lob di Maggioni dal lato corto a sinistra. Passano due giri di lancetta ed è la diagonale alla Bellini di Hateboer a dover smorzare il conato di Corcione, lesto a tagliare il campo per sfruttare il lancetto del suo esterno basso a destra. Vidovic, che dirà stop in seguito alla zuccata del nazionale turco autore del patatrac inatteso, rinfocola il duello anti zapatesco smanacciandogli la botta oltre il montante (23′). Mattei spazza dalla linea il tocco sotto dell’ivoriano, pescato dall’ucraino che alla mezzora centra il terzo palo lontano della partita. Acciuffa quota tre a referto anche il croato, di rimpallo, di sombrero e di volo sull’uno-due di tacco dell’ex Sassuolo e poi spingendo nel sacco la pallonessa dal fondo del 2003 della Guinea. C’è spazio per l’autorete della bandiera di Demiral, che per il malvezzo di tagliare fuori Bianchi, svettato senza toccarla (la colpisce Ruggeri) su un rilancio da dietro, punisce con un mezzo lob subito abbassatosi il fuori posizione in porta, per il quarto palo di Scalvini su iniziativa del centravanti dai dreadlocks e per il dodici del Colonnello incrociando il radente di Djimsiti dalla destra dell’area. Assenti il trio da mercato in uscita Ilicic-Lammers-Miranchuk più Sportiello ed Ederson, alle prese cogli acciacchini da precampionato. Conclusione? La vera Dea si vedrà, possibilmente a mercato completato almeno davanti, leggi Pinamonti, il 29 a Newcastle e il 6 agosto a Valencia.
Simone Fornoni